L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Anche la Siria firmerà l’Accordo di Parigi. Così restano fuori solo gli Stati Uniti
La Siria avrebbe annunciato la decisione di entrare nell’Accordo di Parigi alla Cop 23, la Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite che sta avendo luogo in questi giorni a Bonn, in Germania. In questo modo gli Stati Uniti, che hanno scelto di uscire dal trattato, rimangono isolati.
La Siria firmerà l’Accordo di Parigi sul clima: l’ha reso noto Safa Al Jayoussi, direttrice dell’Organizzazione non governativa IndyAct che lavora con i paesi arabi sul cambiamento climatico, riportando la dichiarazione fatta da un delegato siriano il 6 novembre durante le negoziazioni della Cop 23. L’Accordo propone di limitare la crescita della temperatura media globale “ben al di sotto dei 2 gradi centigradi” entro la fine del secolo.
سوريا اعلنت انها سوف تقوم بالتوقيع اتفاقية باريس Syria announced that will sign Paris Agreement #COP23
— Safa’ Al Jayoussi (@Safaaljayoussi) 7 novembre 2017
Siria e Nicaragua sono stati gli ultimi due paesi a siglare l’Accordo, mentre gli Stati Uniti vogliono uscirne
La Siria ha seguito l’esempio del Nicaragua, che è entrato a far parte del trattato il mese scorso per essere vicino ai paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici e cambiando idea rispetto alla decisione iniziale che lo riteneva poco efficace. La delegazione siriana non ha ancora reso note le motivazioni della sua scelta, che rappresenta però un passo importante, considerando anche la difficile situazione in cui il paese si trova a causa della guerra civile.
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A questo punto, dei paesi che avevano preso parte alla Cop 21 solo gli Stati Uniti restano fuori dall’Accordo di Parigi, in seguito all’annuncio del presidente Donald Trump di volerne uscire a meno che le condizioni per gli Usa non diventino più favorevoli. Il paese potrà uscire formalmente dal trattato solo nel 2020, perciò la speranza è che l’isolamento in cui si è venuto a trovare e gli stessi negoziati di Bonn possano spingere il presidente a cambiare idea.
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