Questa notte Harris e Trump si sfidano alle elezioni presidenziali Usa più incerte degli ultimi anni. Trump è avanti in Kentucky e Indiana, mentre Harris in Vermont.
La tregua in Siria a rischio. I ribelli abbandonano i colloqui di pace
Accusando l’esercito della Siria di “ripetute violazioni del cessate il fuoco”, i ribelli hanno deciso di sospendere i colloqui di pace.
La tregua in Siria sembra già vacillare. Circa dieci gruppi di ribelli hanno annunciato nella giornata di lunedì 2 gennaio la sospensione di tutti colloqui preparatori in vista dei negoziati di pace che si dovrebbero tenere alla fine del mese ad Astana, in Kazakistan. Ciò in risposta alle “numerose violazioni” della tregua in vigore da cinque giorni nella nazione mediorientale, perpetrate dall’esercito governativo.
https://www.youtube.com/watch?v=x1JwV5Jw9SY
Bombardamenti aerei nei pressi di Damasco
I ribelli, infatti, affermano in un comunicato di aver “rispettato il cessate il fuoco su tutto il territorio siriano”. Al contrario, proseguono, “l’esercito di Assad e i suoi alleati hanno continuato ad attaccare, in particolare nelle aree di Wadi Barada e del Ghouta orientale (entrambe situate nella provincia di Damasco, ndr). Nonostante i ripetuti appelli lanciati alla Russia, in qualità di garante della tregua, questa serie di violazioni non si arresta, e minaccia la vita di migliaia di persone”.
Secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Monde, “da due settimane, ovvero prima e dopo l’approvazione del cessate il fuoco, l’esercito della Siria bombarda pressoché quotidianamente Wadi Barada, a quindici chilometri dalla capitale”. La ragione dell’offensiva va ricercata “nella volontà da parte di Assad di recuperare la regione, nella quale è situata la maggior parte delle fonti di acqua potabile che approvvigionano la stessa Damasco”.
#Breaking || #Syria#FSA Statement about failing #ceasefire due to constant regime violations & failure of guarantors to force compliance pic.twitter.com/9eBmvsJF6d
— FSA News (@FSAPlatform) 2 gennaio 2017
La tregua in Siria “rischia di crollare”
L’Osservatorio siriano per i Diritti dell’uomo ha affermato che le truppe governative, assieme agli Hezbollah libanesi, hanno raggiunto una di tali sorgenti. La tregua, ha aggiunto l’organizzazione, sta vivendo perciò “una fase critica” e “rischia di crollare” se Russia e Turchia non interverranno per salvarla.
“Si tratta di azioni che vanno contro l’accordo e se non si farà marcia indietro, la tregua sarà considerata nulla”, hanno confermato i ribelli. Un problema non da poco, se si tiene conto del fatto che la pace in Siria è ancora tutta da costruire: lo stesso Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unte ha adottato all’unanimità, sabato 31 dicembre, una risoluzione a sostegno dell’iniziativa russo-turca per l’apertura di negoziati tra le parti, ma nessuno sa ancora con quali procedure e modalità essi verranno condotti.
Venticinque jihadisti uccisi in un raid
Nel frattempo, proseguono i combattimenti contro l’Isis nel nord del paese. Un raid aereo, in particolare, ha colpito la provincia di Idleb, provocando la morte di 25 membri del gruppo jihadista Front Fateh al-Cham. Secondo quanto riferito dall’agenzia Afp, numerosi capi dell’organizzazione avrebbero perso la vita nell’operazione. Non è stato possibile, tuttavia, confermare chi tra i comandi della coalizione internazionale abbia effettuato l’attacco.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Grazie alla tecnologia lidar sono state scoperte migliaia di strutture maya in Messico. Ci sono ancora molte rovine sepolte nella giungla.
Per molte minoranze il dritto a scegliere tra Harris e Trump alle elezioni presidenziali Usa resta un percorso a ostacoli.
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Nel bacino di Kariba, in Zambia, c’è poca acqua a causa della siccità. Questo non permette di produrre elettricità e il paese è in balia dei blackout.
Dopo tredici anni di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è una delle più gravi. Grazie anche al lavoro di WeWorld insieme alla cooperazione italiana, si cerca di dare strumenti agli studenti con disabilità per professionalizzarsi.