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Siria, chi è l’uomo che accudisce i gatti di Aleppo
Mohammad Alaa Jaleel si prende cura di un centinaio di gatti rimasti senza padrone a causa della guerra civile che ha costretto i proprietari a lasciare la Siria.
La guerra non fa distinzioni, colpisce senza curarsi di ceto sociale, genere, età e neppure della specie. La guerra civile che da cinque lunghissimi anni sta sconvolgendo la Siria ha provocato migliaia di morti, 470mila secondo il Syrian center for policy research, e milioni di profughi. Le vittime non si contano solo tra gli esseri umani, il conflitto ha infatti colpito anche gli animali domestici che abitavano insieme ai loro padroni prima che la guerra trasformasse le città siriane in cumuli di macerie.
L’uomo gatto di Aleppo
Nonostante le avversità i gatti della città di Aleppo, nella Siria settentrionale, possono contare su un angelo custode: Mohammad Alaa Jaleel. L’uomo si prende cura di oltre cento gatti randagi e abbandonati, la maggior parte dei quali è rimasta sola dopo che i loro proprietari sono stati costretti a fuggire dalla città. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), 6,5 milioni di siriani hanno abbandonato le loro case diventando rifugiati interni, mentre 4,8 milioni hanno varcato il confine per raggiungere la Giordania.
Un santuario per i gatti
Alaa Jaleel è riuscito a realizzare, tra le macerie e in un contesto surreale, una sorta di santuario per i gatti “orfani”, dove i felini possono contare su riparo, cibo e carezze. “Alcune persone mi hanno lasciato i loro animali sapendo che io amo i gatti – ha raccontato l’uomo in un’intervista alla Bbc. – È stato sorprendente, all’inizio c’erano venti o trenta gatti, dopo un anno erano più di cento”. L’”uomo gatto” ha parlato di una bambina, per la quale è stato particolarmente doloroso separarsi dal proprio gatto per trasferirsi con la famiglia in Turchia, lui le invia regolarmente foto e aggiornamenti sullo stato dell’animale.
Una vita sotto assedio per amore dei gatti
A differenza della maggior parte dei suoi connazionali, e a dispetto della carenza di strutture mediche, cibo, acqua ed energia elettrica, Mohammad Alaa Jaleel ha deciso di restare, per prendersi cura dei gatti. “Resterò con loro non importa cosa accadrà – ha affermato l’uomo – Chi nel proprio cuore ha pietà per gli esseri umani ha pietà per ogni essere vivente”.
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