La continua crisi umanitaria in Siria pesa sul sistema educativo

Dopo tredici anni di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è una delle più gravi. Grazie anche al lavoro di WeWorld insieme alla cooperazione italiana, si cerca di dare strumenti agli studenti con disabilità per professionalizzarsi.

Nel suo tredicesimo anno di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è ancora una delle più grandi al mondo in termini di popolazione sfollata. Secondo gli ultimi dati, sono oltre 7 milioni gli sfollati interni nel paese e più di 5 milioni i rifugiati siriani all’estero, in particolare in Turchia, Egitto, Libano, Iraq e Giordania.

La situazione è peggiorata in seguito al sisma del febbraio 2023 che ha aggravo la crisi economica e portato il Paese a rimanere nella lista di emergenza nel 2024. Si stima che, alla fine dello scorso anno, 16,7 milioni di persone avessero bisogno di assistenza umanitaria in Siria. Il deterioramento delle condizioni economiche ha portato al collasso di molti servizi di base, alla carenza di beni di prima necessità e a un significativo deprezzamento della valuta nazionale. In questo momento, il 90 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà.

Anche la crisi energetica pesa moltissimo sulla vita delle famiglie siriane. L’elettricità, soprattutto in alcune aree del Paese, è limitata a poche ore al giorno, il costo del carburante per i generatori elettrici continua a salire ed è diventato inaccessibile a gran parte della popolazione. Proprio per questo, in alcune aree della Siria, soprattutto nel nord-ovest, si è registrato un aumento della presenza dei pannelli fotovoltaici, non per la tutela ambientale, ma proprio per necessità energetica. Questo è uno dei tanti settori in cui sta operando nei governatorati di Aleppo e di Deir ez-Zor WeWorld, un’organizzazione che da oltre 50 anni porta avanti progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in 26 paesi.

Il collasso del sistema educativo in Siria e i progetti di WeWorld

La crisi che continua dal 2011 ha avuto degli effetti drammatici sul sistema educativo siriano. Sono almeno settemila le strutture distrutte e due milioni gli studenti senza accesso all’istruzione. Oltre al numero di strutture scolastiche andato distrutto in questi tredici anni di conflitto, la crisi ha avuto un grave impatto sia sull’accesso che sulla qualità dell’istruzione, in particolare per gli studenti e le studentesse più fragili. Le condizioni strutturali stanno peggiorando l’accesso agli scolari e, in generale, alle persone con disabilità.

Non posso descrivervi la gioia mia e dei miei colleghi quando abbiamo visto l’inizio dei lavori per riabilitare la scuola e dotarla delle attrezzature per studiare.

Ibrahim, studente con disabilità della scuola Daham al-Mustafa a Deir ez-Zor

Le difficoltà incontrate dall’istruzione a livello scolastico si estendono anche all’istruzione professionale: le strutture dedicate sono danneggiate, le attrezzature sono insufficienti e l’elettricità non è sempre disponibile, causando grandi ostacoli alle formazioni che lo richiedono. Queste condizioni si sommano alle lacune educative e pesano sulla preparazione professionale dei giovani siriani, e ancor più sui ragazzi e sulle ragazze con disabilità.

Questo è lo scenario in cui WeWorld, grazie al supporto della cooperazione italiana, sta implementando diversi progetti di intervento nel sistema educativo nelle province di Aleppo e di Deir ez-Zor.

Il lavoro di WeWorld si concentra sull’istruzione professionale, in particolare di persone con disabilità, sulla distribuzione delle attrezzature necessarie per la formazione e sulla fornitura di sistemi di energia solare alle strutture, sulla formazione degli insegnanti e sull’organizzazione di campagne di sensibilizzazione per l’inclusione socioeconomica delle persone con disabilità.

Aumentare l’accesso a un’istruzione sicura e di qualità seguendo un approccio inclusivo è uno dei pilastri del progetto, che mira a contribuire allo sviluppo di un ambiente sociale e lavorativo adeguato per i giovani, a garantire l’istruzione e a creare opportunità di lavoro per ricostruire un paese colpito da una crisi grave e prolungata.

Gli impatti dei progetti sono molto positivi, ma purtroppo l’organizzazione può aiutare solo una piccola parte della popolazione siriana che, in questo momento storico, dipende in gran parte dagli aiuti umanitari della cooperazione internazionale. Pur nella consapevolezza che gli aiuti umanitari non siano la soluzione al dramma siriano, in questo momento storico, il lavoro di organizzazioni come WeWorld, insieme alle e agli insegnanti e operatori locali, è fondamentale per cercare di dare risposte concrete alle esigenze della popolazione.

Gli interventi di capacity building hanno avuto un grande impatto sull’insegnante e sullo studente per il suo ruolo fondamentale nell’introdurre il modo corretto di integrare efficacemente le persone con disabilità nella società

Tahani al-Hamada, insegnante della scuola Daham al-Mustafa a Deir ez-zor

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati