In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
Siviglia, cosa sapere per organizzare un viaggio in una delle mete europee più desiderate
I nostri consigli su cosa vedere a Siviglia e scoprirla in modo alternativo per coglierne la meravigliosa unicità. Anche in inverno.
Facile consigliare cosa vedere a Siviglia. La città spagnola è attraente, viva e lì splende sempre il sole. È una delle mete più cercate in tutto il mondo nei motori di ricerca (in quarta posizione lo scorso anno) ed è ovvio il perché. Accanto a un patrimonio culturale e artistico di incredibile valore — che vanta anche Patrimoni Unesco — offre una proposta di eventi e iniziative di grande qualità durante tutto l’anno. La bassa stagione è il momento giusto per scoprirla perché, pur essendo stata eletta Capitale del turismo intelligente nel 2023, è difficile riuscire a visitarla evitando grossi flussi turistici. Il suo meglio lo esprime percorrendola a piedi, o in bicicletta, lentamente, volgendo spesso lo sguardo al cielo blu. La capitale dell’Andalusia sarà una sorpresa proprio se vissuta in più giorni, calandosi a pieno nella vita e nel ritmo spagnolo. Quello del sud del paese.
Prima di partire: cosa sapere per andare a Siviglia
Qualche consiglio pratico per organizzare un viaggio a Siviglia
Siviglia è una meta stupenda. Sia che amiate viverla senza troppi programmi e quindi girarla liberamente, sia che siate invece viaggiatori che programmano con cura e attenzione ciò che desiderano vedere. Per il secondo tipo di persone è bene sapere che Siviglia non è una meta molto semplice ed economica: stupisce che, tra le poche nella solitamente ben organizzata Spagna, non offra una city card per agevolare i suoi visitatori e per permettere loro di risparmiare. I luoghi di maggior interesse da non perdere (la Cattedrale, la Casa di Pilatos, l’Hospital de los venerables e l’Hospital de la caridad, la chiesa di San Luigi dei Francesi, l’Alcazar e molto altro) sono tutti a pagamento. Gli appassionati di architettura barocca e mudejar (che qui ha la sua massima espressione) per andare alla scoperta delle testimonianze in città devono mettere in budget circa 40/50€ al giorno per gli ingressi. L’unico modo per economizzare è cercare di prenotare con largo anticipo uno dei pochi biglietti gratuiti concessi in alcuni giorni della settimana, seguendo questo documento ufficiale dell’Ufficio del turismo di Siviglia. Certo occorrono un po’ di pazienza, una buona dose di organizzazione, oltre alla tempestività con cui vanno prenotati gli ingressi. Conscia di queste problematiche, sempre l’amministrazione pubblica ha lanciato quattro percorsi accessibili in audioguida che permettono al visitatore di effettuare il tour quando più gli aggrada, evitando così la folla e riducendo i tempi di percorrenza. impatto turistico sui monumenti o sul patrimonio storico.
Tra le note positive invece c’è l’ingresso gratuito al Museo di belle arti, splendido, sia per la qualità delle opere conservate, che per l’edificio stesso.
Un altro consiglio è, se non amate camminare, di spostarvi in città in modo sostenibile, magari in bicicletta: la città offre un buon servizio di noleggio capillare e Siviglia, essendo pianeggiante, è perfetta per essere scoperta su due ruote.
Come e quando andare a Siviglia
Scegliere quando partire per Siviglia è un aspetto molto importante, per molte ragioni. Iniziamo con quella economica: le low cost che coprono questa tratta da e per alcune città italiane (Roma, Milano, Bari, Bologna, Catania, Cagliari, Napoli, Pisa, Torino, Trapani, Venezia e Trieste) negli ultimi anni offrono prezzi tutt’altro che economici quasi per tutte le stagioni. Per risparmiare, occorre visitare Siviglia nei pochissimi periodi rimasti considerati bassa stagione, quindi dopo il 6 gennaio e prima che inizi la primavera. Parlando con i cittadini, in molti vi racconteranno di una Siviglia ormai letteralmente invasa dai turisti e della difficoltà per loro di vivere in tranquillità e normalità la propria città. L’altro aspetto di cui tener conto è la temperatura: nell’anno appena passato, la capitale Andalusa ha registrato alcuni record, molto preoccupanti. È da sempre la città europea con più giorni di sole all’anno, si superano in 300, ma nel 2023 si sono toccati i 30° già ad aprile e sistematicamente si è andati oltre i 40° in estate. Visitarla nella bella stagione, non è per tutti. In inverno e autunno invece, potrete godere di un clima mite per molti inaspettato e gradito, anche se preoccupante e anomalo.
Visitare il Monastero de la Cartuja, per chi ama l’arte contemporanea immersa nella storia
È una meraviglia questo complesso. Difficile da definire perché i suoi spazi sono una “mezcla” (come direbbero gli spagnoli) di tutto ciò che è stato nel corso della sua storia. Si trova al di là del fiume Guadalquivir, in realtà nell’isola che il corso d’acqua crea in città, zona che un tempo era ricca di argilla. Per questo lì sorsero e crebbero realtà per realizzazione di ceramiche sino a quando, in una grotta, si dice fu ritrovata un’immagine della Vergine Maria, motivo per il quale costruirono una chiesa dedicata a Santa Maria de las Cuevas, come ancora i sivigliani chiamano il monastero che però venne eretto solo nel 1400. Ne seguirono saccheggi, altre fabbriche di ceramiche ma è nel 1992 con l’Expo che, grazie a un poderoso restauro, cambiò volto e destinazione. Da padiglione espositivo oggi è a tutti gli effetti la sede del Centro andaluso di arte contemporanea e Museo di arte contemporanea di Siviglia. Uno spazio ricco di luce, con mostre temporanee e permanenti di grande rilievo e interesse. Quello che troverete geniale e armonioso, è l’utilizzo di spazi pensati per altro, in modo così proficuo e gradevole. Ci sono fornaci, enormi solitudini di spazi vuoti, cappelle, resti storici. Un insieme pregevole e ben studiato che lo rende una tappa a nostro parere imperdibile per chiunque ami il bello e la riconversione industriale ad ampio raggio. Dedicate alla Cartuja una mezza giornata, arrivateci a piedi, per rendervi conto anche di come cambi Siviglia, dal centro storico troppo gentrificato e turistico, a queste zone invece più sperse e ai margini. Ma autentiche e non meno ricche di storia e storie. Il sabato è possibile accedervi gratuitamente, correteci, specie se è una giornata di sole autunnale o invernale. D’estate invece è anche sede di concerti.
Esplorare il Parco nazionale di Doñana dove vivono specie uniche e in pericolo
Questa è la nostra proposta di “gita fuori porta” per chi desidera andare oltre Siviglia, senza allontanarsi troppo ma comunque prediligendo il contatto con la natura anziché altre mete metropolitane come Cordoba e Granada che sono, certamente bellissime, ma forse più scontate. Il Parco nazionale di Doñana è un luogo ricco e prezioso che si estende su una superficie di oltre 50mila ettari sul delta dell’importantissimo fiume Guadalquivir, anche nei territori della provincia di Siviglia. Quest’area comprende un mosaico di ecosistemi che la rendono unica: maremme, dune mobili, riserve, pinete, spiagge, scelte da circa 300 specie diverse di uccelli. La riserva, infatti, è la principale area di sosta europea di tutti gli uccelli migratori, che dal nord d’Europa raggiungono l’Africa. Chi è appassionato di bird-watching forse conoscerà già questo parco. Ma qui non c’è la possibilità di avvistare solo uccelli: è facile ammirare volpi, cervi, cinghiali e cavalli ma soprattutto il territorio è noto per ospitare la lince iberica (il felino più minacciato d’estinzione del pianeta) che sopravvive e convive con gli altri animali del parco. Visitare Doñana, oggi, significa anche vedere con i propri occhi cosa sta provocando il perdurare della siccità, da sempre piaga del sud della Spagna, enormemente peggiorata per via dei cambiamenti climatici. Ma non solo: qui ci si scontra anche con l’azione folle dell’uomo che per aumentare l’agricoltura intensiva (delle fragole in particolare) qui sta prosciugando le riserve idriche di questa Riserva della biosfera dichiarata dall’Unesco, anche con pozzi illegali. Parlare dell’attuale situazione in cui versa il Parco e visitarlo personalmente, speriamo possa contribuire a far accendere i riflettori su quel che accade.
Il Centro visitatori José Antonio Valverde è il centro principale con accesso al Parco della Doñana nella provincia di Siviglia. Il centro si trova in Cerrado Garrido, Marismas de Aznalcázar, circa 60 chilometri a sud di Siviglia.Un tragitto di circa un’ora e mezzo, percorribile anche con un bus partendo da plaza de Armas in centro città.
Assistere a uno spettacolo di flamenco, anche se il ballo non vi interessa
Capire Siviglia significa anche capire, almeno un po’, il flamenco. Non sappiamo tutto di questo ballo nemmeno al giorno d’oggi. È certo che siano stati i gitani, i mori e gli ebrei — dunque di certo non i più amati — a dargli vita: da quelli considerati gli esponenti dei livelli più bassi della popolazione dell’Andalusia sono scaturiti musica, canto e ballo. Nonostante il successo, è solo nel 1980 che il flamenco viene inserito tra le materie di studio dei conservatori musicali, e nel 2010 l’Unesco gli conferisce dignità dichiarandolo Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Nemmeno l’origine del nome è certa: potrebbe significare dall’arabo contadino in fuga, senza terra, o fare riferimento ai fiamminghi o ancora all’aggettivo fiammante. Tutti però hanno in mente, nel proprio immaginario, i tratti tipici di questo ballo: lo “zapateo” dei piedi dei ballerini, maschi e femmine, gli sgargianti abiti delle donne, le nacchere, i movimenti sinuosi delle braccia e molto altro. Quello che forse nessuno immagina è quanto travolgente sia l’esperienza di assistere a uno spettacolo di flamenco. Persino per chi non ha mai amato ballare, non l’ha mai voluto fare e non partecipa solitamente a eventi di questo genere, sarà entusiasmante, fidatevi. Esistono vari tipi di flamenco, noi abbiamo assistito a uno spettacolo che ne comprendeva diversi organizzato al Museo del baile flamenco: il primo e unico museo al mondo che racconti questa danza e tradizione. Dura più o meno un’ora nella quale sarete coinvolti in un commovente rito che non lascia indifferenti. I volti e non solo i corpi dei ballerini, ma anche la maestria del chitarrista e le voci profonde e più acute dei cantori, contribuiscono, tutti insieme a creare una momentanea sospensione dal reale per immergersi nel patimento o nella gioia (dipende dal genere di flamenco) che sta avendo atto. Superate i pregiudizi e partecipate.
Partecipare a una manifestazione “di popolo” in piazza
Siviglia ha molte anime. Quella popolare è forse la nostra preferita e anche quella che vi consigliamo di vivere a pieno. Ci sono molti modi per farlo. Anche a basso costo. Noi abbiamo visitato la città appena dopo il periodo natalizio e abbiamo avuto la possibilità di partecipare a una delle manifestazioni di piazza più sentite nella capitale andalusa: la Cabalgata de Reyes Magos. Si tratta di un vero e proprio meraviglioso delirio collettivo che si svolge il 6 gennaio. Ogni quartiere, barrio in spagnolo, organizza la sua sfilata che può essere paragonata un po’ ai nostri carri di carnevale e la partecipazione è davvero enorme. L’anima spagnola qui è in mostra a pieno. Accade lo stesso per la Feria de Abril e per la Semana Santa, ancora più scenografica e sentita dagli spagnoli che però negli ultimi anni attira davvero un numero di turisti impressionante che rende l’esperienza quasi una prova di forza. Un’altra tappa in città da non mancare per capire come vivono i sivigliani è il mercato.
Ogni barrio ha il suo o quasi e, oltre a poter acquistare i prodotti enogastronomici a prezzi reali e non da turisti, spesso troverete piccoli bar dove tapear o fare una buona colazione stile spagnolo. Sono belli e ricchi sia il mercato di Triana che quello di Arenal. Di tutt’altra natura sono invece gli eventi che si svolgono a piazza di Spagna: qui, uno dei luoghi simbolo della città che vi suggeriamo di visitare al tramonto quando la luce crea degli effetti incredibili sia nei corsi d’acqua che sui monumenti, quasi quotidianamente potrete assistere gratuitamente a performance di flamenco o a semplici momenti musicali di artisti che sanno di trovare sempre un pubblico attento e curioso.
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