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Slovenia, la barriera anti migranti uccide la fauna selvatica
Il muro di filo spinato installato dalla Slovenia ai confini con la Croazia sta provocando la morte di numerosi animali. La Croazia ha inoltrato una protesta ufficiale.
Lo scorso novembre la Slovenia ha alzato una barriera di filo spinato, alta 1,8 metri, al confine con la Croazia. L’obiettivo era di controllare il flusso di migranti, principalmente profughi dalla Siria e dall’Afghanistan, che attraversano il paese diretti verso l’Austria e la Germania.
La barriera è stata da subito oggetto di numerose critiche, in particolare da parte della Croazia. “La barriera di filo spinato al confine con la Croazia è uno spreco di denaro e alla Slovenia sarebbe molto più utile allestire un centro di accoglienza e transito adatto alle condizioni invernali”, aveva affermato il ministro degli Interni croato, Ranko Ostojic.
Il filo spinato, al quale si sono opposti gruppi di cittadini sloveni, rappresenta anche una seria minaccia per la fauna selvatica. Ogni giorno infatti numerosi animali, come cervi, cinghiali, caprioli, volpi e lepri, muoiono agonizzando intrappolati nel filo spinato (sorte che potrebbe toccare anche ad eventuali migranti che volessero cercare un passaggio nella barriera).
Il reticolato mette a rischio anche la sopravvivenza di specie protette come lupi e orsi, animali dal vasto areale che vivono tra Croazia e Slovenia. “La natura non conosce confini e gli habitat transfrontalieri sono ora estremamente minacciati dalla recinzione”, ha dichiarato Martin Solar, responsabile dell’ufficio del Wwf di Zagabria.
La Croazia, attraverso una lettera inviata alla Commissione europea, ha protestato ufficialmente nei confronti del governo sloveno per l’innalzamento del muro di filo spinato, responsabile di ostacolare gli spostamenti naturali degli animali selvatici e quindi di violare le direttive Ue sulla tutela degli habitat naturali e la protezione dell’ambiente.
“Il filo spinato rappresenta un ostacolo insormontabile per la migrazione di specie autoctone selvatiche e condiziona pesantemente la vita quotidiana della popolazione locale”, si legge nella lettera firmata dal ministro degli Esteri croato Vesna Pusic. La barriera compromette anche i diritti dei cittadini di Slovenia e Croazia, violando l’articolo 32 della Costituzione sulla libertà di movimento delle persone e l’articolo 70, che riconosce il diritto dei cittadini a godere di fiumi e argini.
Al momento la Slovenia ha acconsentito a rimuovere alcuni segmenti di recinzione lungo il fiume Kolpa (chiamato Kupa sulla sponda croata), confine naturale tra i due paesi, aprendo una quindicina di corridoi che dovrebbero facilitare il passaggio degli animali selvatici.
L’unica soluzione, però, sembra essere la totale rimozione del muro spinato. Come ha affermato l’europarlamentare istriano Ivan Jakovcic, “il filo spinato non sarà mai e in alcun luogo la soluzione e la base su cui costruire qualcosa di positivo”.
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