Palestina, in Europa la libertà d’espressione è a rischio
Diversi governi europei hanno vietato manifestazioni in favore della Palestina, ma la libertà di espressione e il diritto alla protesta devono essere garantiti.
Diversi governi europei hanno vietato manifestazioni in favore della Palestina, ma la libertà di espressione e il diritto alla protesta devono essere garantiti.
A partire dal 7 ottobre, nella Striscia di Gaza 2.360 bambini sono morti e altri 5.364 sono rimasti feriti. I dati sono dell’Unicef.
Il telefono di Galina Timchenko, co-fondatrice di Meduza, oggi in esilio in Europa, è stato infettato a Berlino da un potente e costosissimo spyware. Non è chiaro chi ci sia dietro l’attacco. Tra i principali sospettati, oltre al Cremlino, anche alcuni Paesi europei.
I raid di Israele hanno danneggiato decine di strutture mediche a Gaza, altre non funzionano più a causa dell’assedio totale. Il sistema sanitario è al collasso.
Alle elezioni in Argentina, l’attuale ministro dell’Economia va meglio del previsto: il 19 novembre andrà al ballottaggio con l’ultraliberista Milei.
Aperto alle 10 ora locale il valico di Rafah, i 20 camion con gli aiuti umanitari stanno iniziando a entrare nella Striscia di Gaza.
Ancora giornata di chiusura al valico di Rafah: anche oggi gli aiuti umanitari arrivano domani. Ma i 20 camion sono comunque insufficienti.
I familiari dei soldati russi che stanno combattendo in Ucraina hanno iniziato a chiedere pubblicamente sul social VKontakte turni e congedi per i loro uomini. Le pubblicazioni sono state oscurate.
L’incontro tra Biden e Netanyahu sblocca gli aiuti umanitari. Ma all’Onu e al Parlamento europeo non passa la richiesta di cessate il fuoco.
La normalizzazione tra Israele e i paesi arabi ha esacerbato i piani di Hamas. Le popolazioni arabe urlano in piazza, i governi sono silenti.