Le fiamme si sono spente a Beirut, ma brillano gli occhi dei suoi abitanti
A distanza di quattro mesi dalle esplosioni al porto di Beirut, la situazione resta critica in Libano. Ce lo racconta Maria Gaudenzi di Avsi.
A distanza di quattro mesi dalle esplosioni al porto di Beirut, la situazione resta critica in Libano. Ce lo racconta Maria Gaudenzi di Avsi.
Il numero delle vittime cresce: 993 in Italia, mai così tante in un giorno. Gb sopra i 60mila totali, negli Usa ieri più vittime che l’11 settembre 2001.
In questo video del regista libanese Philip Bajjaly, Chaficaabdou Kahale racconta l’operato di Avsi Middle East a Beirut dopo l’esplosione.
Il decreto per le feste di Natale varato dal governo vieta spostamenti tra regioni e, nei giorni di festa, anche tra comuni. Resta il coprifuoco alle 22.
Non c’è stata una rivendicazione ufficiale dell’assalto ma la zona in cui è avvenuta e le modalità di esecuzione non lasciano dubbi sulla responsabilità di Boko haram.
Centinaia di civili sono stati uccisi in un villaggio del Tigrè, regione nella quale si affrontano l’esercito federale dell’Etiopia e gruppi separatisti.
Uno sguardo al recente picco di violenza in Uganda, dove almeno 45 persone sono morte in seguito ai disordini legati all’arresto del candidato dell’opposizione Bobi Wine.
Almeno tre persone sono morte a causa dell’evento meteo estremo che ha colpito Bitti, in Sardegna. Si contano i danni all’agricoltura e all’allevamento.
Reinhold Messner, alpinista di fama mondiale, condivide la decisione di chiudere gli impianti a Natale per contenere la diffusione del coronavirus.
La Anglo American è accusata di aver avvelenato migliaia di bambini con la sua miniera di piombo in Zambia. Ora è stata intentata una causa per chiedere giustizia.