La patologia della civilizzazione
Possiamo inquadrare la patologia della civilizzazione come patologia dell’amore, con la conseguenza inevitabile di uno scadimento della qualità della vita
Possiamo inquadrare la patologia della civilizzazione come patologia dell’amore, con la conseguenza inevitabile di uno scadimento della qualità della vita
Risvegliare l’uomo dal suo sonno e renderlo attivo partecipe dell’esistenza: questo è l’obiettivo della quarta via di George Ivanovitch Gurdjieff
L’angoscia si configura come un sentimento legato al futuro, si nutre dell’intervallo che passa tra la nostra scelta e il suo possibile compimento.
Il termine sapienza deriva dal latino volgare sapere, cioè un aver gusto, discernimento. Il sapiente è colui che ha gusto, che assapora la vita con delicatezza
Spengler vedeva nell’ansia un sentimento creativo. Bisogna restare vigili, perché il confine tra ansia creativa e ossessione è sottile
” Sarai meno schiavo del domani, se ti sarai reso padrone dell’oggi”. Secondo Seneca dobbiamo preoccuparci solo del presente, salvandoci dall’angoscia per il futuro.
Henry Thoreau fu il teorico della disobbedienza civile. Di fronte ai grandi disastri ambientali le sue intuizioni possiedono un’attualità indiscutibile
Seguendo la riflessione di J. Rousseau, il linguaggio umano originale apparteneva ai sentimenti e non alla ragione. Ebbe origine dalla voglia di comunicare le emozioni e non i pensieri.
Esplorare l’ angoscia significa confrontarsi con il senso stesso della vita,il luogo nel quale l’uomo si muove come essere progettante.
L’accidia non coincide con l’ozio radicale e radicato, con la pigrizia, bensì con la mancanza di una volontà, un’incapacità di portare a termine i propri progetti.