Francia, il bilancio dei giorni della rivolta dopo la morte di Nahel
In Francia la rivolta dopo l’uccisione del diciassettenne Nahel ha provocato danni enormi, figli di una rabbia radicata e profonda.
In Francia la rivolta dopo l’uccisione del diciassettenne Nahel ha provocato danni enormi, figli di una rabbia radicata e profonda.
“Oggi, come vostro re e membro del governo, chiedo scusa in prima persona”, ha detto il re nel giorno che commemora l’abolizione della schiavitù olandese
L’obiettivo dell’attacco di Israele a Jenin erano i gruppi armati palestinesi, ma ha probabilmente colpito civili. Il bilancio è di 5 morti.
La metropoli di Lione mette al bando dal 2026 i cartelloni pubblicitari, e in particolare quelli luminosi: via fino al 90 per cento dei manifesti.
Un ragazzo di 17 anni è stato ucciso vicino Parigi durante un fermo della polizia mentre era alla guida di una macchina. Dalla sua morte, rivolte, scontri e violenze si ripetono in tutta la Francia e riaprono il dibattito sul ricorso alla violenza da parte delle forze dell’ordine e sulle leggi che la regolano.
La Corte d’appello britannica boccia il piano del governo britannico: il Ruanda, sostiene, non è un paese sicuro dove trasferire i richiedenti asilo.
Le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno reso noti i casi, invitando la popolazione ad attuare misure di profilassi.
La pdl 3158, detta dagli indigeni “legge genocida” perché permetteva la deforestazione a scopi estrattivi, è stata fermata dal Congresso del Perù.
Il governo di estrema destra di Israele continua con gli insediamenti illegali in Palestina. E stavolta le critiche arrivano anche dagli Usa.
La riapertura dei rapporti diplomatici tra la Lega Araba e la Siria avrà implicazioni sui rifugiati siriani. Ne parliamo con Wafa Ali Mustafa, attivista e giornalista siriana.