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Solar Sound System, quando si balla per salvare il pianeta
La transizione all’energia pulita passa prima di tutto da quella solare, in grado di alimentare automobili, abitazioni, industrie, eventi culturali e di intrattenimento. Lo sa bene l’organizzazione Solar Sound System (3S), che da quasi vent’anni al motto “ballare per salvare il pianeta” anima party, festival musicali ed eventi di beneficenza in varie città del mondo
La transizione all’energia pulita passa prima di tutto da quella solare, in grado di alimentare automobili, abitazioni, industrie, eventi culturali e di intrattenimento. Lo sa bene l’organizzazione Solar Sound System (3S), che da quasi vent’anni al motto “ballare per salvare il pianeta” anima party, festival musicali ed eventi di beneficenza in varie città del mondo con i suoi sistemi audio ecologici a modello partecipativo.
L’energia è una festa
Oltre all’energia solare che, attraverso pannelli fotovoltaici ben visibili a ogni evento, fa funzionare giradischi, altoparlanti e mixer, i membri di 3S utilizzano l’energia “muscolare”, ovvero quella elettrica prodotta da biciclette dotate di generatori, a disposizione di chiunque voglia contribuire in modo attivo a rinnovare l’energia pedalando tra un ballo e l’altro. I sistemi in campo sono abbastanza potenti da poter raggiungere fino a 500 persone, un pubblico che in futuro è destinato a crescere.
Dove si svolgono i party? La scelta dei luoghi non è mai casuale, ma riflette l’etica degli organizzatori. L’evento più recente si è tenuto in un ex complesso ospedaliero di Parigi nel quale varie associazioni assistono i bisognosi. A Tel Aviv, invece, le feste movimentano un’area della città dove vive un’estesa comunità di profughi sudanesi ed eritrei. Alcuni di loro sono stati coinvolti in consolle per suonare le musiche dei propri paesi.
“Abbiamo il potere di piantare i semi”
Ogni progetto è supervisionato dal think tank Atelier21, diretto dal fondatore di Solar Sound System, Cédric Carles, e dal suo socio Thomas Ortiz. “La transizione energetica non sarà portata avanti solo da ingegneri e aziende, ma anche dai cittadini”, ha raccontato Carles alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Secondo l’ecodesigner e “party animal” franco-svizzero, che ha sviluppato il concetto di paleo-energetica (una ricerca inclusiva per far riemergere con il digitale le invenzioni dimenticate o migliorare innovazioni, ndr), rendendo facile, palpabile e divertente l’energia rinnovabile si agevola anche la riflessione sull’efficienza energetica e sul cambiamento climatico.
“La maggior parte delle campagne sull’energia è retorica e ansiogena. Parlare di tasse preoccupa le persone, mentre qui vogliamo invertire questa tendenza e celebrare l’energia. Per noi l’energia è una festa”, ha spiegato Carles al Financial Times. “Abbiamo il potere di piantare i semi, di mostrare alla gente che questa è una delle strade percorribili. Non diciamo di avere la soluzione, ma una parte di essa”, ha aggiunto prima di soffermarsi sulla sfida del futuro, lo stoccaggio e la conservazione dell’energia prodotta per un uso successivo.
Godersi il ritmo e far festa dal tramonto all’alba in nome dell’ecosostenibilità non è una novità nel mondo della musica. Dagli studenti del MIT ai produttori di beat australiani come Monkey Marc – che si autocostruiscono sound system e studi di registrazione sfruttando l’energia del sole e del vento – oppure al primo club al mondo sostenibile aperto a Rotterdam nel 2009, le iniziative sono numerose. Al momento, il Solar Sound System sembrerebbe quella più capace di fare rete globale, con i suoi hub a Parigi (sede principale), Losanna (dove è nata) e nelle altre filiali permanenti di Marsiglia, Berlino, Tel Aviv e Paesi Baschi, ma anche nei luoghi dove promuove attività benefiche tra cui Haiti, Brasile, India, Taiwan e Camerun. Con i prossimi sviluppi a Londra e Hong Kong, a quando l’Italia?
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