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Solidale italiano, buono con le persone e con la terra
Quando si pensa al commercio equo e solidale viene automatico pensare ai Paesi del Sud del mondo. Alle piantagioni di caffè e di cacao, alla frutta tropicale, allo zucchero di canna. Accanto a questo circuito virtuoso di produzione e commercializzazione che, da oltre 25 anni, prevede salari equi e rispetto dei lavoratori e dell’ambiente nasce
Quando si pensa al commercio equo e solidale viene automatico pensare ai Paesi del Sud del mondo. Alle piantagioni di caffè e di cacao, alla frutta tropicale, allo zucchero di canna. Accanto a questo circuito virtuoso di produzione e commercializzazione che, da oltre 25 anni, prevede salari equi e rispetto dei lavoratori e dell’ambiente nasce oggi “Solidale italiano”, un nuovo progetto del consorzio Altromercato in collaborazione con Aiab, Associazione italiana agricoltura biologica, Slow Food Italia e il Consorzio di cooperative sociali Gino Mattarelli. Un’iniziativa di sostegno ai prodotti contadini e artigianali nazionali che aderiscono ai valori del commercio equo e solidale.
“La crisi del mondo rurale e artigianale oggi non investe solo gli agricoltori e allevatori del cosiddetto terzo mondo”, spiega il manifesto del progetto di Altromercato. “La crisi oggi attraversa in tutta la sua gravità anche poderi, aziende familiari e botteghe artigiane del nostro paese. Anche qui assistiamo ad una crescente difficoltà nel tenere in vita aziende contadine, imprese cooperative, laboratori di trasformazione. Anche in Italia vediamo giorno dopo giorno, tantissime piccole aziende di buona qualità, ecologicamente e socialmente responsabili, schiacciate da costi impraticabili, da un credito inaccessibile, da politiche di sviluppo imprevidenti”. “Solidale italiano nasce con questo fine: sostenere i prodotti contadini e artigianali italiani grazie a sistemi di acquisto orientati a remunerare dignitosamente il lavoro, a rafforzare le relazioni di fiducia comunitarie e a incoraggiare la cura dei suoli attraverso metodi agricoli sostenibili”.
Per fregiarsi del marchio Solidale italiano occorre che i prodotti provengano da economie carcerarie o da agricoltura sostenibile e che applichino al 100 per cento i requisiti fondamentali e almeno il 75 per cento dei criteri importanti previsti dal progetto.
Con Solidale Italiano i prodotti da agricoltura solidale e sostenibile crescono in territori di salvaguardia e sviluppo della legalità, senza sfruttamento dell’ambiente e dei lavoratori, su terreni liberi dallo sfruttamento e dal caporalato. Nascono così prodotti d’eccellenza, biologici e biodiversi, che oltre al valore della produzione hanno in sé il valore aggiunto della lotta, della libertà e del rispetto di chi coltiva la terra. In questo ambito Altromercato collabora con la cooperativa agricola Gino Girolomoni nelle Marche (pasta), Consorzio Goel nella Locride (agrumi e olio), I germogli a San Colombano al Lambro (vino), la Pietra di Scarto a Cerignola (passata di pomodoro e olive). Da Libera terra Mediterraneo arrivano olio, vino, legumi, pasta realizzati con materie prime coltivate su terreni confiscati alla mafia.
I prodotti da economia carceraria uniscono all’attenzione per le materie prime e alla lavorazione, una particolare attenzione al percorso personale di chi questi prodotti li crea. Sono realizzati da realtà che operano con o all’interno dei luoghi di reclusione in Italia e offrono, attraverso una formazione e un lavoro qualificato e retribuito, una possibilità di riscatto a chi li realizza. Rientrano in questo ambito Pausa Cafè a Saluzzo e Torino (birre), Campo dei miracoli a Trani (taralli), Divieto di sosta a Saluzzo e Verbania (biscotti), L’arcolaio a Siracusa (mandorle).
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