L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Somalia, a Garowe è attiva la prima centrale ibrida che funziona con il sole e con il vento
La città di Garowe, capoluogo della regione del Puntland, nel nord della Somalia, si illumina anche grazie all’energia prodotta dal sole e dal vento. Una piccola rivoluzione resa possibile dall’inaugurazione di una centrale elettrica ibrida realizzata dall’italiana Elvi, controllata del gruppo italo-francese Electro power systems (Eps), operante nel settore dell’energia sostenibile e nella realizzazione di
La città di Garowe, capoluogo della regione del Puntland, nel nord della Somalia, si illumina anche grazie all’energia prodotta dal sole e dal vento. Una piccola rivoluzione resa possibile dall’inaugurazione di una centrale elettrica ibrida realizzata dall’italiana Elvi, controllata del gruppo italo-francese Electro power systems (Eps), operante nel settore dell’energia sostenibile e nella realizzazione di sistemi di stoccaggio di energia senza impatto sull’ambiente.
Operativa dal 22 febbraio, produce energia pari a 3,5 megawatt, ma presto sarà potenziata da 450 chilowatt di energia eolica, arrivando a soddisfare oltre il 25 per cento del fabbisogno energetico dell’intera città. Considerata una roccaforte della pirateria che da anni minaccia le acque del golfo di Aden, sulla rotta delle petroliere dirette verso il mar Mediterraneo, Garowe gode di una posizione strategica tra il sud e il nord della Somalia. Ma nonostante il Puntland sia riuscito a mantenere una relativa stabilità durante i lunghi anni di guerra civile somala, l’economia stenta a ripartire. Non è solo una questione di sicurezza – anche se sulla strada che collega Garowe a Bosaso, circa 300 chilometri, ci saranno almeno una trentina di posti di blocco.
“Attualmente i prezzi dell’energia sono altissimi – spiega Ivo Sciuttini, international business development del gruppo -, circa un dollaro e mezzo per Kwh. È chiaro che con questi costi le imprese locali non possano competere, né sperare di accedere al mercato”. Per rendere l’idea, basti considerare che in Italia paghiamo 20 centesimi di euro per Kwh.
Ora, la centrale ibrida consente di ridurre il consumo di gasolio di oltre 2.000 litri al giorno, fornendo alla popolazione locale energia pulita e una rete più affidabile, oltre ad una bolletta elettrica meno cara del 20 per cento. Completamente controllato da remoto, l’impianto è composto da pannelli solari, turbine eoliche, sistema di stoccaggio, generatore di backup e sistema di distribuzione a media tensione.
Per il momento l’energia pulita prodotta dall’impianto serve soprattutto ad illuminare le case, ma la speranza è che una riduzione dei costi favorisca le attività commerciali. “Una piccola attività, in realtà è stata già avviata – racconta il responsabile della Elvi – si tratta di un caseificio, che produce latte e formaggio di cammello. I proprietari, vari abitanti della zona, hanno messo insieme una ventina di cammelli e qualche capra, ma per quanto piccola credo che dovremmo esserne orgogliosi, è pur sempre un nuovo inizio”.
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