Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Somaliland, il ciclone dopo la siccità: un milione di persone colpite
Nel Somaliland, stato del Corno d’Africa auto-proclamatosi indipendente, si è abbattuto un ciclone di potenza devastante. Almeno 50 i morti.
Più di un milione di persone è stato colpito nel Corno d’Africa da una delle più violente tempeste tropicali mai osservate nella regione. Il ciclone, battezzato Sagar, si è formato nel golfo di Aden sabato 19 maggio e per giorni si è abbattuto in particolare sul Somaliland, stato auto-proclamatosi indipendente nel 1991, ma mai riconosciuto come tale, che si trova nell’Africa orientale ed è composto dalle province settentrionali della Somalia.
Caduta in pochi giorni la pioggia di un anno intero
Nel corso del passaggio della tempesta, la velocità dei venti ha superato i 100 chilometri orari. Per comprendere la forza del ciclone Sagar, basti pensare che – secondo un bilancio riferito dalla stampa internazionale – esso ha fatto precipitare sul territorio tra 150 e 200 millimetri di pioggia, il che equivale a ciò che si registra normalmente in un anno. Soprattutto, le piogge si sono abbattute su un territorio che per molto tempo è stato colpito da una violenta ondata di siccità: ciò ha reso il suolo impermeabile e moltiplicato gli effetti devastanti delle precipitazioni.
Tropical Cyclone #SAGAR continues to move westwards through the Gulf of Aden. Damaging winds and torrential rain storms possible in southern #Yemen, and later in western #Somalia and #Djibouti. Matt pic.twitter.com/KsFW8q2a3Q
— BBC Weather (@bbcweather) 17 maggio 2018
“Almeno trentuno persone sono morte e dei villaggi interi sono stati spazzati via” aveva spiegato il 23 maggio Saad Chire, ministro degli Affari esteri del Somaliland. Il bilancio è stato poi aggiornato ad almeno 50 vittime. Moltissimi pescatori hanno inoltre perso le loro imbarcazioni e numerose zone sono ancora inaccessibili; almeno 700 fattorie sono state distrutte e circa l’80 per cento del bestiame è morto annegato.
Il Somaliland chiede aiuti internazionali
Per questo il governo della regione ha lanciato un appello al fine di poter ricevere degli aiuti dall’estero. I primi sostegni sono arrivati dagli Emirati arabi uniti e dall’Organizzazione della cooperazione islamica, con l’invio di elicotteri militari al fine di tentare di salvare la popolazione rimasta intrappolata dalle inondazioni. Inoltre, è stata avviata la distribuzione di kit di prima necessità. Ma il rischio è che gli abitanti possano trovarsi di fronte ad enormi difficoltà.
Arrived in #Hargeisa this morning with an @OCHASom delegation to assess the #humanitarian situation following Cyclone #Sagar. Besides @UNSomalia and other colleagues, the plane brought medical kits and supplies from @WHOSom’s response to the serious situation in #Somaliland. pic.twitter.com/RjkVmvZ89T
— Peter de Clercq (@UNdeClercq) 27 maggio 2018
L’Ufficio di coordinamento per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, non a caso, ha ricordato il fatto che l’area – dopo aver vissuto quattro cattive stagioni delle piogge, l’una di seguito all’altra – è già in una condizione di grave insicurezza alimentare. Una “situazione d’emergenza”, in questo senso, era già stata proclamata ad aprile in una parte del territorio.
Scontri tra eserciti al confine con il Puntland
Assieme al Somaliland, anche il Puntland – regione semi-autonoma del nord-est della Somalia – è stato colpito dalla tempesta, provocando ingenti danni e la morte di alcune persone. Come se non bastasse, giovedì 24 maggio sono stati registrati scontri tra gli eserciti dei due stati, protagonisti di un latente conflitto dagli anni Novanta. Si tratte del terzo caso dall’inizio dell’anno.
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