Lo storico volo ha permesso al piccolo Ingenuity di librarsi nell’atmosfera marziana. È il primo passo per l’esplorazione aerea del pianeta rosso.
Schiaparelli ed ExoMars. Cosa sappiamo finora
Lo si sapeva che non sarebbe stato facile. La sfida era quella di riuscire ad atterrare indenne, cosa non da poco per una sonda di 577 kg. Per ora ciò che sappiamo è che, dopo il distacco dalla sonda madre, ovvero dal Trace gas orbiter (Tgo), Schiaparelli ha acceso normalmente i motori e si è
Lo si sapeva che non sarebbe stato facile. La sfida era quella di riuscire ad atterrare indenne, cosa non da poco per una sonda di 577 kg. Per ora ciò che sappiamo è che, dopo il distacco dalla sonda madre, ovvero dal Trace gas orbiter (Tgo), Schiaparelli ha acceso normalmente i motori e si è diretta verso l’atmosfera marziana.
Schiaparelli, perso il contatto
L’Esa ha fatto sapere, in una nota della sera del 19 ottobre, che le squadre del centro di controllo “stanno cercando di confermare il contatto con l’ingresso, la discesa e l’atterraggio Demonstrator Module (EDM) Schiaparelli, che è entrato nell’atmosfera marziana 107 minuti circa dopo che il Tgo ha iniziato la propria manovra di inserimento in orbita”.
Our experts will be busy all night assessing #ExoMars @ESA_EDM status https://t.co/SgbsIP4gOd
— ESA (@esa) 19 ottobre 2016
L’ultimo contatto con la sonda è avvenuto tramite il Giant metrewave radio telescope (Gmrt), radiotelescopio che si trova a Pune, in India. Il segnale faro è durato fino a 75 minuti prima di raggiungere gli strati superiori dell’atmosfera marziana. Dopodichè il segnale è stato perso qualche tempo prima di atterrare.
YES! CONFIRMED! I’m in Mars orbit! #ExoMars pic.twitter.com/9qsegy8Hh2
— ExoMars orbiter (@ESA_TGO) 19 ottobre 2016
Per ora ciò che sappiamo della missione ExoMars è che il Tgo è entrato correttamente in orbita ed inizierà a studiare l’atmosfera marziana. Mentre se Schiaparelli ha raggiunto la superficie in modo sicuro, le batterie dovrebbero essere in grado di supportare le operazioni da tre a dieci giorni, offrendo ulteriori possibilità di ristabilire un collegamento.
Aggiornamento ore 10.00 del 20 ottobre
Jan Worner direttore generale dell’Esa conferma che: “Il Tgo si è inserito nell’orbita marziana nell’orbita e questo significa che è pronta per raccogliere dati. Si tratta di una pietra miliare per la prossima missione Exomars 2”.
Per quanto riguarda Schiaparelli, per ora sembra non ci siano molte conferme: “La manovra era complicata, tutta automatica”, continua Worner. “L’Edm era un test, abbiamo molti sensori e dati che ci potranno dire cosa è successo”.
Andrea Accomazzo, Spacecraft operations manager del progetto Exomars conferma che il Tgo è in orbita correttamente e che le strumentazioni sono pronte per raccogliere e trasmettere i dati. “Abbiamo messo un pietro miliare per la prossima missione”.
Ma per quanto riguarda Schiaparelli, ciò che si sa finora “è che entrata negli strati superiori dell’atmosfera e che ha aperto corettamente il paracadute”. Da quel momento in poi qualcosa non ha funzionato come gli scienziati se lo aspettavano. In questo momento non si conosce la posizione esatta della sonda. E non si sa se sia tutta intera. Si sa solo che i motori si sono accesi per 3 o 4 secondi, troppo poco probabilmente per frenare correttamente la discesa della sonda test.
Per capire cosa è sucesso nei secondi precedenti l’atterraggio ci vorrà qualche giorno ancora, il tempo necessario per analizzare i dati raccolti finora. “Stiamo continuando a monitorare la situazione e se manderà un altro segnale saremo qui per ascoltarlo”.
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