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Dieci anni dopo il risarcimento dato spontaneamente ai risparmiatori coinvolti dalla crisi Lehman Brothers, il presidente di Banca Mediolanum Ennio Doris racconta l’impegno dell’azienda e della sua famiglia verso le persone, l’ambiente e la società.
È la storia di un successo familiare fondato su valori e principi ben radicati quella che Ennio Doris, insieme ai figli Massimo e Sara, ha ripercorso il 22 ottobre scorso a Milano, in occasione della conferenza stampa organizzata da Banca Mediolanum sul tema della sostenibilità. Un discorso ampio e interessante, che ha coinvolto anche l’economista Enrico Giovannini (presidente Asvis) e Oscar di Montigny, direttore innovation, sustainability and value strategy della banca, nonché autore del libro Il tempo dei nuovi eroi e del blog Riflessioni per il terzo millennio “in cui indaga e analizza come i mega-trend del futuro determineranno nuovi scenari sociali e di mercato”. L’evento ha permesso di conoscere non solo le iniziative di Corporate Social Responsibility dell’azienda, ma anche e soprattutto il patrimonio valoriale con il quale il suo presidente Ennio Doris l’ha amministrata fin dalle origini. Un’occasione per andare oltre i celebri slogan della banca “costruita intorno a te” o “di persone per le persone”, attraverso un racconto diretto delle azioni concrete messe in atto negli anni dai suoi amministratori.
Non è stato un giorno casuale quello scelto da Banca Mediolanum per questo incontro. Esattamente dieci anni prima, infatti, il 22 ottobre 2008, il presidente Ennio Doris dava al mondo un annuncio destinato ad entrare nella storia, non solo dell’azienda, ma del sistema bancario e finanziario globale. Nel pieno del tumulto causato dall’imprevisto dissesto della banca d’affari americana Lehman Brothers, che aveva mandato in fumo i risparmi di undicimila clienti Mediolanum, l’azionista di maggioranza annunciava pubblicamente che la banca sarebbe intervenuta, risarcendoli di tasca propria. Un atto non dovuto, che costò alla famiglia Doris e al gruppo Fininvest (i due principali azionisti) 160 milioni di euro, pari al 90 per cento degli utili di quell’anno. Un’opera di solidarietà spontanea che parla da sola e che Ennio Doris volle interpretare così: “Quell’evento fu l’occasione concreta per dimostrare a tutti che noi eravamo davvero diversi”. Un gesto di filantropia pura e con radici precise: “In quel momento fui in grado di prendere quella decisione”, ha raccontato commosso Ennio Doris a Milano, “semplicemente perché ho avuto dei genitori che mi hanno trasmesso determinati valori fin da piccolo”.
Lo spot firmato da Armando Testa per Banca Mediolanum in occasione del decennale del risarcimento per la crisi Lehman Brothers:
Il risarcimento Lehman Brothers non rimase un unicum nella storia di Mediolanum, come lo stesso Doris, ha voluto ricordare, raccontando altre scelte fatte in controtendenza. Tra queste, quella di rinunciare a sessantasei milioni di ricavi per tenere bassi i mutui schizzati alle stelle nel 2009, o quella di pagare l’assicurazione sulla vita e l’infortunio a tutti quei clienti che non l’avevano sottoscritta. “Come avrei potuto un giorno togliere una casa a una persona rimasta invalida? Non lo avrei mai fatto”, ha raccontato Doris, “Capii che se il 97 per cento dei mutui non aveva copertura assicurativa la colpa era mia, perché, evidentemente, non avevo istruito abbastanza bene i miei collaboratori”. Tutte decisioni lontanissime dallo stereotipo dello “squalo della finanza” e coerenti, invece, al ruolo di “medico del risparmio”, che il presidente Doris decise di assumere all’inizio della sua carriera: “Io non volevo avere successo perché ero bravo a vendere qualcosa, ma perché ero utile alle persone”.
L’attenzione verso la persona è il principio scelto da Banca Mediolanum per portare avanti il proprio business in tutti gli ambiti d’azione. A illustrare come questo si traduca concretamente nell’operato quotidiano dell’azienda sono stati l’amministratore delegato Massimo Doris e sua sorella Sara Doris, presidente della Fondazione Mediolanum Onlus. Massimo Doris ha parlato dei pilastri alla base dell’agire sostenibile messi in atto dalla banca: dalla centralità del cliente, al supporto dei propri dipendenti; dal rispetto per l’ambiente, alla responsabilità verso la collettività. A partire dalla stabilità finanziaria, Banca Mediolanum ha messo in essere una serie di iniziative volte a garantire questi obiettivi. Dal microcredito offerto a chi non avrebbe i requisiti per accedere ai prestiti tradizionali, agli interventi straordinari verso i clienti colpiti da calamità naturali; dagli investimenti nell’innovazione tecnologica, ai tanti progetti di welfare aziendale, come l’asilo nido per i figli dei dipendenti (oggi ospita 160 bambini) e la mensa attentissima al ciclo produttivo e alla qualità; dall’impianto di trigenerazione ad alta efficienza, che copre il 36 per cento del fabbisogno della sede di Milano 3, alla scelta di automobili ibride per il parco auto aziendale.
Punto cruciale all’interno della strategia aziendale è la formazione del personale, come spiegato da Oscar di Montigny: “In un mondo come il nostro, in cui con un click si entra in contatto con rischi e opportunità in modo esponenziale, è fondamentale essere in grado di fare un’analisi critica di ciò che si ha davanti”, ha detto di Montigny, riflettendo sulla centralità della cultura, oggi più che mai. “Noi come azienda ci preoccupiamo di aumentare la conoscenza, le competenze e la sensibilità dei nostri collaboratori e non solo”, ha proseguito, ripercorrendo le tappe della nascita dell’università aziendale di Mediolanum: “Quando fui messo a capo della formazione, nel 2007, proposi il progetto di una corporate university, che richiedeva un investimento di ventotto milioni di euro”. Un impegno economico tanto coraggioso quanto lungimirante, che portò alla nascita della Mcu (Mediolanum Corporate University) e che non tardò a dare i suoi frutti: già nel marzo 2013 fu, infatti, riconosciuta dal Global Council of Corporate University come la seconda miglior corporate university al mondo.
“L’educazione è l’arma più potente che esista ed è sinonimo di libertà”, ha proseguito di Montigny, che ha parlato anche delle aziende come uno dei principali “driver del cambiamento”, in cui la gente ripone fiducia e speranza, più che nelle istituzioni o nei media. “Questo è un momento fondamentale e offre una grande occasione alle imprese. Sono loro che oggi devono prendersi carico della responsabilità di coniugare innovazione e sostenibilità”. Una sfida che Banca Mediolanum ha deciso, ancora una volta, di cogliere, puntando dritto verso il futuro. “Io sono tranquillo del passaggio generazionale”, ha concluso il presidente Ennio Doris, “e non per le conoscenze tecniche che i miei figli hanno acquisito negli anni, ma per i valori che hanno imparato fin da quando erano piccoli.”
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