Investimenti sostenibili

Sostenibilità, le Borse europee sono le migliori al mondo

Se facciamo una classifica di tutti gli indici azionari globali basandoci sull’attenzione ad ambiente, società e governance, le Borse europee sono in testa.

“Camminare sulle nostre gambe e lottare per il proprio destino”: questo, secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel, deve fare l’Europa, in un panorama internazionale che si regge su un equilibrio sempre più fragile. Certo, non è un proposito facile. Ma possiamo già dire che i mercati e le Borse europee si stanno dimostrando pronti alla sfida cruciale: quella della sostenibilità.

Sostenibilità, le Borse europee ai vertici

Nelle classifiche degli indici azionari di tutto il mondo basate sui criteri ambientali, sociali e di governance (Esg), le Borse europee sono nettamente in testa. Lo dimostra la seconda edizione del Morningstar Sustainability Atlas che ha monitorato 46 panieri, che messi insieme rappresentano il 97 per cento della capitalizzazione globale.

Il punteggio più alto in assoluto (pari a 66,9) è quello del Portogallo, grazie alle ottime performance dei colossi energetici EDP e Galp Energia. Al secondo posto con 65,4 punti c’è la Danimarca, punta di diamante di un Nord Europa che si distingue per la sua attenzione ad ambiente, società e governance. Tra le Borse europee anche quella italiana se la cava molto bene, con un punteggio di 58,3, mentre quella britannica è decisamente sotto la media.

Borse europee e sostenibilità, classifica Morningstar
Le Borse europee ottengono i punteggi di sostenibilità più alti. Fonte: Morningstar

Bene l’Australia, male Usa e Giappone

Al di fuori delle Borse europee, ci sono alcune sorprese positive come la Colombia e il Sudafrica. L’Australia ottiene un ottimo punteggio Esg soprattutto grazie agli alti standard di sostenibilità dei grandi gruppi bancari. Male invece gli Stati Uniti, che nella graduatoria globale sono alle spalle non solo della maggior parte dei Paesi sviluppati, ma anche di molti emergenti.

Tra i fanalini di coda c’è il Giappone, che ha performance scarse in materia di corruzione, indipendenza dei consigli di amministrazione ed etica di business. Il Sol Levante è a pari merito con la Russia (44,5 punti), che vede un indicatore di controversie molto elevato. Fanno ancora peggio la Cina, il Qatar e gli Emirati Arabi.

Come fa Morningstar a dare un punteggio di sostenibilità

L’Atlante della sostenibilità di Morningstar è costruito secondo un approccio “dal basso verso l’alto”. Ciò significa che parte dal punteggio di sostenibilità delle singole società che compongono l’indice azionario che va ad analizzare. Non è quindi un giudizio sugli Stati o sui titoli governativi. Per “dare i voti” a ogni società, Morningstar si affida ai dati della società specializzata Sustainalytics, che fa una sottrazione tra l’indicatore di controversie e il punteggio Esg di ogni indice azionario. Da qui, utilizzando come benchmark i Morningstar Country Index, si arriva a stilare il Morningstar Sustainabilty Atlas. Il report è alla sua seconda edizione e copre 46 indici azionari; lo scorso anno, al suo esordio, ne comprendeva 35.

 

Foto in apertura: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

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