Di fronte alla crisi di reperimento dei talenti, le aziende scoprono nella sostenibilità una chiave vincente per attrarre giovani professionisti. Ma l’impegno verso un percorso sostenibile deve essere autentico, per essere efficace.
È stata definita “la grande scomparsa”. La mancanza di candidati sul mercato del lavoro europeo è un fenomeno senza precedenti, e ha raggiunto una fase critica. Inizialmente percepito come un problema limitato al settore alberghiero e della ristorazione, si è presto esteso a tutti i settori, creando un allarme generale tra datori di lavoro e imprenditori che, nonostante gli sforzi, faticano a reperire profili adeguati per le posizioni vacanti.
🗞Francesco #Baroni: «L’approccio dei #giovani al #lavoro è molto cambiato. Per incentivare le aziende e investire sui nostri #talenti non basta più soltanto puntare su uno stipendio adeguato, che pure è fondamentale, ma serve anche una politica aziendale incentrata sul…
In Italia negli ultimi tre mesi del 2023, il tasso di posti vacanti destagionalizzato, per il totale delle imprese con dipendenti, risulta ancora alto, pari al 2,3 per cento. In particolare, il settore dell’industria registra una variazione negativa di 0,1 punti percentuali. Questi dati, forniti da Istat che ha reso disponibili on line le stime preliminari del tasso di posti vacanti, evidenziano un mercato del lavoro teso, con una carenza di manodopera che ha sostituito il dibattito sulla disoccupazione di massa. In Italia, il fenomeno delle dimissioni volontarie ha raggiunto il suo apice dopo la pandemia, con circa 2,2 milioni di dimissioni nel 2022, il 13,8 per cento in più rispetto al 2021, segnalando una “rottura” dei modelli lavorativi tradizionali.
Di fronte a questo scenario, con due milioni di disoccupati e altrettanti posti di lavoro difficili da occupare a causa del mismatch di competenze, emerge chiaramente l’importanza di adottare nuove strategie per attrarre e trattenere i talenti. Le imprese sono chiamate a rivedere le proprie politiche di employer branding (la pratica di creare un’immagine positiva dell’azienda per attrarre talenti), ponendo la sostenibilità al centro delle loro strategie per posizionarsi come datori di lavoro di riferimento nel mercato.
La sostenibilità, nel suo triplice significato ambientale, sociale ed economico, si rivela una leva strategica per rispondere alle aspettative di una nuova generazione di lavoratori. I giovani, in particolare, mostrano una crescente sensibilità verso questi temi, cercando occupazioni che offrano non solo remunerazione, ma anche valori condivisi e impatto positivo sulla società.
Per trasformare la sostenibilità in un autentico fattore di attrazione e ritenzione dei talenti, le aziende sono invitate a intraprendere un percorso articolato e profondo.
La sostenibilità come leva di employer branding
Ecco cinque step che le imprese possono seguire per rendere la sostenibilità una leva di employer branding:
Definire una strategia di sostenibilità complessiva e autentica, che non si limiti a dichiarazioni di intenti, ma che si traduca in azioni concrete e misurabili. È fondamentale che l’impegno verso la sostenibilità sia percepito come genuino e coerente con i valori aziendali, in modo da attrarre candidati che condividono la stessa visione.
Investire in iniziative di formazione e sensibilizzazione alla sostenibilità, che mirino non solo a creare un impatto positivo sulla comunità, ma a valorizzare e migliorare le competenze interne per evitare turnover o disallineamento di competenze. Ciò può includere programmi di educazione ambientale nelle scuole, partnership con università per lo sviluppo di corsi di studio incentrati sulla sostenibilità, o programmi di formazione professionale che preparino i giovani alle professioni del futuro, con un occhio di riguardo verso l’economia verde e la tecnologia sostenibile.
Coinvolgere i dipendenti in un dialogo aperto e costruttivo sulla sostenibilità, trasformandoli in veri e propri ambasciatori dei valori aziendali. Questo coinvolgimento può avvenire attraverso workshop, progetti speciali, iniziative di volontariato e altre attività che permettano ai lavoratori di contribuire attivamente agli obiettivi di sostenibilità dell’azienda. Far sentire i dipendenti parte di un progetto più grande può aumentare il senso di appartenenza e motivazione, rendendoli più inclini a rimanere nell’azienda a lungo termine.
Comunicare all’esterno e con trasparenza gli impegni e i successi in termini di sostenibilità, utilizzando tutti i canali a disposizione: dai report annuali ai social media, dagli eventi pubblici alle collaborazioni con altre organizzazioni impegnate nella sostenibilità. Una comunicazione efficace e trasparente può migliorare significativamente la percezione del brand, rendendolo più attraente agli occhi dei potenziali talenti che cercano un impiego allineato ai propri valori etici e ambientali.
Dare priorità al benessere dei dipendenti attraverso politiche di work-life balance, offrendo flessibilità lavorativa, supporto alla salute mentale, opportunità di crescita professionale e un ambiente di lavoro inclusivo e stimolante. Avere politiche aziendali che favoriscono un equilibrio sano tra vita lavorativa e personale può fare la differenza nel reperire e trattenere i talenti.
Attraverso l’adozione di questi cinque step, le aziende possono posizionarsi come leader responsabilie attrattivi per i giovani talenti che sono sempre più alla ricerca di opportunità di lavoro che siano professionalmente gratificanti ma anche eticamente allineate con i loro valori personali. La sostenibilità diventa così non solo un imperativo etico e ambientale, ma anche un vantaggio competitivo sul mercato del lavoro.
I brand hanno un ruolo cruciale nella promozione dei modelli di consumo e degli stili di vita. Per questo nasce Pratica, la newsletter di LifeGate rivolta a manager e imprenditori.
L’evoluzione del modello di business in ottica sostenibile si orienta sempre di più verso lo storydoing: saper raccontare il proprio cambiamento determina un importante vantaggio competitivo.
Il 27 marzo si è tenuta la presentazione del quinto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile. Ferruccio de Bortoli, giornalista, Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, e Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda, commentano i dati del 2019.
Siglato il protocollo d’intesa tra Confindustria e il Conou per migliorare il processo di gestione e raccolta dell’olio lubrificante usato da parte delle imprese.
Il 15 settembre verrà inaugurata a Forlì la mostra I’m a dreamer- Sogno_Riciclo_Creo, nata per raccontare il connubio tra economia circolare, impresa e scuola.
Un’indagine ha rivelato che le aziende oggi sono oggetto di maggiori pressioni per dimostrare la sostenibilità della propria catena di approvvigionamento.
Il 4 e 5 ottobre si svolgerà a Milano il Salone della Csr e dell’innovazione sociale, occasione per condividere le buone pratiche e stimolare il dialogo tra imprese e istituzioni.