
A cinque anni dall’entrata in funzione di Tap, il progetto di ampliamento della capacità di trasporto di gas riporta l’attenzione sull’opera.
Dopo tre anni di funzionamento sotto sorveglianza per la valutazione di impatto ambientale, SeaGen, il primo impianto operativo di turbine sottomarine, non ha mostrato impatti ambientali negativi.
L’impianto SeaGen genera energia elettrica rinnovabile dal moto ondoso e dalle correnti. E’ stato costruito nel 2005 dalla Marine Current Turbines Ltd di Bristol ed è entrato in funzione nel 2008 “girando” sperimentalmente nelle acque di Strangford Lough, Irlanda del Nord, costantemente monitorato dalla Royal Haskoning insieme alla Northern Ireland Environment Agency, la Queen’s University di Belfast e la Sea Mammal Research Unit. Il principe Carlo lo ha visitato nel maggio 2010, concedendo all’impianto il sigillo d’approvazione reale.
Questo primo impianto già funzionante e collegato alla rete elettrica inglese è costato 10 milioni di sterline. In fase sperimentale genera energia per “sole” 150 case, ma non è a regime.
Funziona come un mulino sottomarino, con i due rotori spinti da una delle più veloci correnti marine al mondo, in media 8 nodi. Potenza: 1,2 Megawatt.
Dista 400 metri dalla riva e lavora per circa 20 ore al giorno. L’impianto si ferma quando cambia la marea o quando la corrente scende sotto la velocità di 2 nodi.
Le pale possono essere sollevate per manutenzione. La casa produttrice sta già sviluppando un nuovo impianto dieci volte più potente insieme alla RWE per Anglesey, nelle acque del Galles del nord, e ne sta progettando un altro per la baia di Fundy, in Canada, le cui acque sono note per essere tra le più ondose al mondo.
Il rapporto conclusivo degli studi sull’ecologia, gli animali e gli habitat sottomarini rileva:
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