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I suoni della natura diventano musica per proteggere il Pianeta
Il progetto Sounds right consente agli artisti di accreditare la natura come co-autrice quando utilizzano i suoi suoni nelle loro composizioni.
Fin dall’alba dei tempi, i suoni della natura hanno ispirato l’umanità, influenzando profondamente le tradizioni musicali di tutte le culture. Già nell’antichità, i rumori naturali erano fonti d’ispirazione per i canti rituali dei popoli, ma questo legame persiste ancora oggi, con le moderne composizioni musicali che continuano a incorporare suoni naturali.
Pensiamo, per esempio, al brano del 1968 Blackbird, in cui alla fine Paul McCartney ha inserito il canto di un merlo, o a progetti specifici come Earthphonia di Max Casacci, album che utilizza esclusivamente suoni e rumori della natura manipolati elettronicamente per costruire brani musicali.
Dunque, oltre a essere da sempre fonte di ispirazione, la natura è anche entrata a far parte delle opere di molti artisti quasi come se fosse una co-autrice. Ora, grazie al progetto Sounds right, viene ufficialmente riconosciuta artista a livello globale con l’obiettivo di sensibilizzare e mobilitare milioni di persone verso l’azione ambientale.
Il progetto Sounds right
Sounds right permette per la prima volta di generare royalties dai suoni della natura utilizzati nelle tracce musicali degli artisti di tutto il mondo, con una parte dei ricavati destinata a progetti di conservazione ambientale. Lanciato dal Museo delle Nazioni Unite, UN Live – divisione che mira a coinvolgere soprattutto le giovani generazioni attraverso l’utilizzo della cultura pop – il progetto consente agli artisti di accreditare Nature come vera e propria artista sulle principali piattaforme di streaming, tra cui Spotify e Apple music.
La più grande musicista di tutti i tempi non è mai stata accreditata per il suo lavoro.
In questo modo, almeno il 50 per cento delle royalties ottenute dai brani che incorporano suoni naturali sarà devoluto a progetti di conservazione e ripristino della biodiversità. Il progetto mira a coinvolgere più di 600 milioni di singoli ascoltatori per raccogliere 40 milioni di dollari nei primi quattro anni.
“Il sogno è che qualsiasi artista interessato a collaborare con la natura possa visitare il nostro sito web, scaricare campioni della natura e inserire la natura tra i crediti delle proprie tracce”, ha spiegato alla Bbc Gabriel Smales, direttore del programma.
Inoltre, la pagina dell’artista Nature su Spotify includerà anche registrazioni ambientali del pianeta, dalle foreste pluviali ai suoni dell’oceano. In questo caso, ad andare a finanziare il progetto sarà il 70 per cento dei profitti. Tutto il ricavato sarà gestito da EarthPercent, organizzazione co-fondata da Brian Eno per aiutare la lotta contro i cambiamenti climatici.
Tra i partner del progetto ci sono enti e organizzazioni impegnate da decenni nella registrazione e nella conservazione dei suoni del mondo naturale, come The listening planet, la più grande collezione privata di suoni della natura, e VozTerra. Le loro registrazioni aiutano da sempre a monitorare la salute degli ecosistemi e a supportare progetti di conservazione della biodiversità, ma da oggi avranno uno scopo in più: saranno accessibili agli artisti di tutto il mondo che potranno integrarle nelle loro tracce, sostenendo artisticamente e finanziariamente la conservazione ambientale.
L’ambizione di Sounds right è quella di consentire a chiunque abbia registrazioni di suoni naturali di caricarle in un database pubblico, così da aumentare la disponibilità di questi suoni unici.
Il supporto di Brian Eno al progetto
Brian Eno ha avuto un ruolo cruciale in questo progetto, enfatizzando l’importanza di riconoscere i suoni della natura come opere d’arte meritevoli di royalties. Non solo la sua organizzazione EarthPercent gestisce i ricavati del progetto, ma insieme ad altri artisti, Eno ha contribuito a creare la prima playlist ufficiale feat. Nature, per cui ha remixato la sua collaborazione con David Bowie, Get real, incorporandovi suoni naturali di iene, api e maiali selvatici per enfatizzare la paranoia dei testi di Bowie.
In un’intervista alla Bbc, Eno ha condiviso la sua visione di un futuro in cui la natura viene compensata per il suo contributo alla creatività umana: “È un modo per dire agli artisti: ‘Utilizziamo tutti suoni come i gabbiani, le onde e il vento. Perché non paghiamo una royalty alla natura?'”, ha detto, suggerendo che le royalties potrebbero rappresentare un flusso continuo di sostegno per il pianeta.
Tra gli altri artisti che hanno contribuito con nuove canzoni o remix alla prima ondata di pubblicazioni sulla pagina Spotify di Nature ci sono anche London Grammar, MØ, Aurora ed Ellie Goulding.
Musica e natura: una nuova feauturing
Sounds right va ben oltre la musica: è una dichiarazione sull’interconnessione tra arte e ambiente e una testimonianza di come la musica possa diventare un veicolo per il cambiamento sostenibile. La sua importanza sta proprio nel collegare arte, musica e conservazione ambientale in modo innovativo ed efficace, proponendosi di instaurare un nuovo modello di partnership creativa tra persone e natura.
Le future collaborazioni potrebbero coinvolgere grandi nomi dell’industria musicale, artisti emergenti e ecologisti acustici, uniti in un movimento unico per celebrare e proteggere il nostro mondo naturale. Così che ogni traccia ascoltata, ogni collaborazione formata, ogni fan che dà il suo sostegno, possano contribuire a una grande sinfonia di conservazione, suonata per noi e per le generazioni future.
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