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Lo shiitake è una qualità di fungo asiatico diffuso già nell’antica Cina (lo sviluppo della sua coltivazione risale ancora prima a quella del riso) e largamente utilizzato nella cucina giapponese non solo per il suo gusto, ma anche per le sue tante proprietà benefiche. Possiamo trovarli freschi, ma più facilmente in forma essiccata che necessita dell’ammollo prima
Lo shiitake è una qualità di fungo asiatico diffuso già nell’antica Cina (lo sviluppo della sua coltivazione risale ancora prima a quella del riso) e largamente utilizzato nella cucina giapponese non solo per il suo gusto, ma anche per le sue tante proprietà benefiche.
Possiamo trovarli freschi, ma più facilmente in forma essiccata che necessita dell’ammollo prima della cottura. Grazie alle sue proprietà mediche, i funghi shiitake secchi vengono utilizzati sempre più come integratori antiossidanti.
I funghi shiitake hanno un sapore particolare, un discreto apporto calorico in rapporto alle proteine presenti e sono utilizzati da centinaia di anni nella dieta giapponese per aggiungere gusto a zuppe e ramen. Ma i fughi shiitake, sia freschi che secchi, sono utilizzati nella medicina cinese tradizionale soprattutto grazie alle loro straordinarie qualità extra-nutrizionali.
I funghi shiitake secchi, infatti, arricchiscono i piatti di funzioni curative importanti. Alcuni studi hanno rivelato proprietà stimolanti delle difese immunitarie contro agenti batterici e virali, ma anche proprietà epatoprotettive, nonché di riduzione del colesterolo.
Per questi motivi i funghi shiitake sono definiti anche funghi medicinali – o elisir di lunga vita, come venivano chiamati durante la dinastia Ming.
La variante secca necessita di una reidratazione prima del suo utilizzo in cucina. I funghi secchi vanno, quindi, immersi in acqua da venti minuti a un’ora. I gambi si possono usare per un brodo.
Esistono molte ricette con funghi shiitake secchi: per esempio possono essere aggiunti alla zuppa di miso, tagliati a fette sottili; oppure si possono inserire in un’insalata di carote e daikon. Ancora possono essere cotti al forno o alla brace, in spiedini insieme a carne o pesce, oppure fritti in tempura con altre verdure. Un’ottima variante è quella di utilizzarlicome condimento per la pasta.
300g spaghetti di kamut
100g di noci
8 funghi shiitake secchi
1 porro
5 cucchiai di latte di soia
5 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
8 filamenti di erba cipollina
4 cucchiai di acqua di ammollo dei funghi
1 pizzico di sale fino
1 pizzico di pepe bianco
Tagliare il porro a pezzetti di un paio di centimetri, cuocere in tre bicchieri di acqua bollente. In un mixer tritare finemente le noci. Quando il porro sarà ben cotto (5 o 6 minuti di cottura) scolare e unire alle noci e all’olio, aggiustare di sale e pepe, aggiungere il latte di soia e frullare il tutto. Tenere da parte. Far ammollare i funghi, poi eliminare il gambo, tagliare a listarelle e saltare in padella a fuoco vivo per qualche minuto versare 4 cucchiai di acqua d’ammollo, abbassare il fuoco e proseguire con la cottura per altri dieci minuti. Alla fine aggiungere un po’ di erba cipollina spezzettata. Cuocere gli spaghetti al dente, versare in una padella con i funghi e aggiungere la salsa di noci, un filo d’olio a crudo e ancora un po’ di erba cipollina. Amalgamare bene tutto e servire subito.
L’abbinamento funghi e noci rende questa ricetta particolarmente adatta alla stagione autunnale. Usare i funghi shiitake secchi è una scelta particolare visto il loro utilizzo nella cucina asiatica e da un tocco di originalità alla ricetta. Accompagnare con un Sangiovese dal sapore robusto. La difficoltà della pasta di kamut con funghi shiitake e noci è medio bassa, mentre il tempo di preparazione è di 50 minuti circa
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