Quasi 100mila visoni di un maxi-allevamento per pellicce spagnolo verranno uccisi perché risultati positivi al Sars-Cov-2, il nuovo coronavirus responsabile della malattia Covid-19. La struttura in questione si trova nel comune di La Peubla de Valverde, in Aragona, a circa 100 chilometri da Valencia, ed è sotto osservazione dal 22 maggio, dopo che la moglie di un impiegato aveva contratto il virus. Da allora altri sette lavoratori – su un totale di 14 – sono risultati positivi alla Covid-19, così come l’87 per cento degli animali testati. Per questo motivo le autorità sanitarie hanno deciso di abbattere tutti i 92.700 visoni.
92,700 mink at a farm in Spain are to be culled after 87% tested positive for coronavirus after a farm employee's wife contracted the virus in May. Her husband and 6 other farm workers have since tested positive for the diseasehttps://t.co/SVU4U9FttB
— Alfons López Tena (@alfonslopeztena) July 17, 2020
Non è chiaro come sia nato il focolaio
Joaquin Olona, ministro dell’Agricoltura per la regione nordorientale dell’Aragona ha diffuso la notizia durante la giornata di giovedì 16 luglio, specificando che l’abbattimento vuole “evitare il rischio di trasmissione alle persone”, anche se per il momento non ci sono prove che i visoni possano davvero trasmettere il coronavirus agli esseri umani. Al contrario, secondo quanto riportato dal giornale inglese The Guardian, si sospetta che il Sars-Cov-2 abbia raggiunto l’allevamento proprio attraverso un lavoratore che ha poi infettato gli animali.
La Lav, la Lega antivivisezione italiana, definisce quasi scontato questo risultato: “il ciclo di allevamento dei visoni inizia con le nascite dei cuccioli nel mese di maggio; i piccoli, come tutti i mammiferi, beneficiano degli anticorpi materni e, probabilmente, è accaduto che la carica virale fosse bassa e dunque gli animali asintomatici”, si legge sul loro sito. Ora quei 100mila visoni verranno uccisi.
Dopo precedenti simili, l’Olanda ha messo fine agli allevamenti di visoni
Un caso simile è stato registrato anche nei Paesi Bassi all’inizio del mese di giugno. Il governo olandese ha ordinato l’abbattimento di 10mila visoni,temendo che gli allevamenti colpiti potessero fungere da focolaio della malattia e che gli animali potessero trasmetterla all’uomo. Il provvedimento è stato preso dopo che durante il mese di maggio due dipendenti di una struttura avevano presumibilmente contratto il virus dai visoni (a loro volta precedentemente infettati dal personale). Tuttavia, anche in quel caso, l’effettiva contaminazione dei due dipendenti da parte degli animali era plausibile ma non ancora dimostrata.
Per evitare ogni futuro rischio determinato dalle zoonosi, la trasmissione di malattie dagli animali agli esseri umani, l’Olanda, quarta produttrice al mondo di pellicce di visone, ha deciso di abbandonare immediatamente l’allevamento di questi animali, un provvedimento che doveva entrare in vigore nel 2024, ma che è stato anticipato a fronte della diffusione della Covid-19.
La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
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