Il ministero dei Trasporti lavora a un biglietto integrato valido su tutto il territorio, tranne la Catalogna, per tram, treni, metro e bici in sharing.
- La Spagna lavora a un abbonamento unico, a prezzo fisso, valido per tutti i mezzi di trasporti pubblici.
- La misura dovrebbe entrare in vigore nel 2026 e seguire l’esempio di Germania e Austria, ma a un prezzo più contenuto.
- Dal 2022, come misura per la crisi post-pandemica, la Spagna aveva introdotto delle agevolazioni sui treni, destinate a essere superate dal biglietto unico.
Un abbonamento unico, a prezzo fisso, valido per tutti i mezzi di trasporti pubblici della Spagna: dai treni agli autobus, passando per le metropolitane ai tram cittadini fino alle biciclette in sharing. È l’idea cui sta lavorando il ministero dei Trasporti spagnolo, che ha annunciato l’intenzione di introdurre la misura in tutte le 17 regioni della Spagna entro un anno, a partire dal 2026. Il ministro dei Trasporti spagnolo, Oscar Puente, ha annunciato che il governo di Madrid sta pianificando di varare questo abbonamento unico, già presente in maniera simile in paesi come la Germania e l’Austria, al posto della misura attuale, introdotta nel 2022 e che consiste in biglietti gratuiti e scontati per treni e autobus sovvenzionati dallo Stato, rivolti prevalentemente ai pendolari.
Come funzionerà l’abbonamento unico e dove è già in vigore
Con l’abbonamento unico, invece, sarebbe possibile prendere, come da esempio della testata spagnola Local, prendere un autobus a Siviglia, il tram a Saragozza, la metropolitana a Bilbao o un treno regionale a Madrid con lo stesso biglietto. L’unica eccezione potrebbe essere rappresentata dalla regione autonoma della Catalogna, che avrebbe intenzione di gestire autonomamente il proprio servizio di trasporti pubblici. “L’obiettivo e la sfida è implementare il biglietto unico in Spagna, qualcosa che la Germania ha, con i suoi vantaggi e svantaggi, e che ci consentirà di imparare da esso”, ha spiegato il ministro Puente. “Spero che nel 2026 passeremo a una misura che permetta una migliore distribuzione delle risorse, rendendo più facile per gli utenti dei trasporti, ma soprattutto ci aiuti a concentrare i nostri sforzi sulla qualità del trasporto pubblico”. Il Germania l’abbonamento unico si chiama Deutschlandticket, costa 58 euro al mese e consente ai cittadini di utilizzare tutti i trasporti pubblici del paese, ad eccezione dei treni ad alta velocità.
Al prezzo di 79 euro al mese, l’Austria ha un abbonamento unico analogo che è stato battezzato biglietto climatico perché il suo obiettivo dichiarato è quello di disincentivare l’uso di mezzi privati. Puente non ha ipotizzato il costo del nuovo possibile abbonamento unico spagnolo, ma le previsioni dei media locali oscillano tra i 30 e i 50 euro.
Oggi qualcosa del genere esiste già a Madrid, dove al costo di 32,80 euro al mese è possibile tutti i trasporti pubblici della regione, compresi i treni pendolari Renfe, ma non i treni a media percorrenza e ad alta velocità. Le attuali agevolazioni resteranno in vigore fino a giugno 2025, per poi attenuarsi nella seconda metà dell’anno in previsione dell’arrivo dell’abbonamento unico. La sfida più grande per il Ministero dei Trasporti spagnolo, sottolinea Local, potrebbe essere quella di ottenere l’approvazione nazionale per la misura, poiché attualmente possiede solo i servizi ferroviari pendolari Cercanías (Rodalies in Catalogna), nonché i treni regionali e quelli a media e lunga percorrenza: il resto del trasporto pubblico urbano invece (autobus, metropolitana, tram e perfino biciclette pubbliche) è gestito o dai comuni o da consorzi che hanno accordi con le amministrazioni regionali e che dovranno dare il loro benestare.
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