Il clima che cambia sta delineando una nuova geografia del cibo con l’agricoltura chiamata a rispondere alle sfide ambientali e di sicurezza alimentare.
Spagna, acqua contaminata dai nitrati a causa dei fertilizzanti azotati e degli allevamenti intensivi
Un dossier mostra la correlazione tra la presenza di nitrati nell’acqua oltre il limite consentito e la presenza massiccia di allevamenti intensivi in alcuni comuni spagnoli.
- L’ong Ecologistas en Acción denuncia la presenza di nitrati oltre la soglia consentita nella rete idrica di 197 comuni spagnoli.
- L’inquinamento sarebbe causato dalla presenza massiccia di allevamenti intensivi e dall’uso di fertilizzanti azotati in agricoltura.
- La situazione mette a rischio l’accesso all’acqua potabile e la salute di oltre un milione di spagnoli.
In alcuni comuni della Spagna rurale, l’acqua di approvvigionamento contiene livelli di nitrati che la rendono inadatta al consumo umano. E l’origine dell’inquinamento sarebbero gli allevamenti intensivi e l’utilizzo di fertilizzanti azotati. È la denuncia di Ecologistas en Acción che lo scorso dicembre ha pubblicato un dossier a riguardo.
A rischio l’accesso all’acqua potabile per un milione di spagnoli
La relazione dell’ong ecologista indica che in almeno 197 comuni spagnoli localizzati in aree rurali e che ospitano 1.016.359 abitanti senza contare la popolazione vacanziera, l’acqua del rubinetto contiene un livello di nitrati pari o superiore a 50 mg/litro, il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità per la sicurezza.
I comuni interessati dalla contaminazioni potrebbero essere di più di quelli esaminati e, come sottolineato dagli ecologisti, si tratta di un problema grave che mette a rischio la salute delle persone e mina il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari dei cittadini. “L’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari è un diritto umano, considerato tale da Nazioni Unite dal 2010 – si legge nel dossier – quindi il fatto che nel nostro Paese venga fornita acqua contaminata, non consumabile, a più di un milione di persone, rappresenta una battuta d’arresto in termini di qualità della vita”.
Allevamenti intensivi all’origine dell’inquinamento: più animali che abitanti
L’inquinamento della rete idrica avrebbe origine dalla proliferazione degli allevamenti intensivi (la Spagna è il più grande esportatore di carne di maiale) e nell’uso massiccio di fertilizzanti azotati in agricoltura, soprattutto nell’irrigazione. I comuni che presentano acqua contaminata ospitano 1.188.762 capi tra suini, bovini, ovicaprini, ai quali vanno aggiunti 4.546.935 capi avicoli e in molte località il numero degli animali supera quello delle persone: Puebla de la Reina, in provincia di Badajoz, registra 710 abitanti e 876.448 capi allevati, per la maggior parte polli; Almazán, comune di Soria, conta 5.411 abitanti e 121.543 suini. E la situazione dell’acqua non fa altro che disincentivare il ripopolamento di questi luoghi.
I rischi dell’esposizione ai nitrati
L’esposizione ai nitrati e la loro conversione in nitriti può causare metaemoglobinemia, un’alterazione dei globuli rossi, soprattutto nei bambini più piccoli, con sintomi come mal di testa, vertigini, stanchezza, mancanza di respiro, nausea, vomito, battito cardiaco accelerato, perdita di coordinazione muscolare. I nitriti, inoltre, reagiscono con le ammine formando nitrosammine, che sono considerate cancerogene.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo un’indagine dell’Irccs Neuromed, consumando elevate quantità di cibi ultra-processati le persone diventano biologicamente più vecchie rispetto all’età cronologica.
Ricercatori australiani hanno osservato che il consumo quotidiano di verdure crucifere abbassa la pressione sanguigna, riducendo del 5 per cento il rischio di infarto o ictus.
Un’indagine dell’Istituto superiore di sanità rivela una scarsa aderenza degli italiani alla dieta mediterranea: “scelte sempre più occidentalizzate e globalizzate”.
Delicato, confortevole, profumato, il risotto zucca, latte e tartufo accoglie le delizie dell’autunno, scaldando il cuore come il focolare di un camino.
Secondo i risultati di uno studio su 39mila adulti francesi, un consumo di cibi ultra-processati è associato all’insonnia cronica.
Se ne è discusso a un evento a Roma, a partire dalla proposta di legge per andare oltre gli allevamenti intensivi. Gli interventi di produttori, medici, veterinari, studiosi e politici.
Il governo è al lavoro sul decreto “contaminazioni” per l’agricoltura biologica che prevede limiti di tolleranza più elevati per i residui accidentali. Un testo che fa discutere.
La Giornata mondiale dell’alimentazione 2024 punta a sensibilizzare sul tema del diritto al cibo che non è ancora garantito a tutti, nonostante si sprechino grandi risorse per produrlo.