La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
La Spagna riconosce gli animali domestici come esseri senzienti
Il governo spagnolo ha approvato una nuova legge che considera gli animali da compagnia e quelli selvatici come esseri senzienti.
- Gli animali domestici e quelli selvatici sono stati riconosciuti come esseri senzienti in Spagna.
- Questo riconoscimento garantisce loro maggiori tutele anche in caso di separazione, divorzio e pignoramento dei beni.
- La proposta di legge è stata supportata da tutti i partiti.
In Spagna, gli animali domestici e quelli selvatici non sono più considerati oggetti ma esseri senzienti, grazie ad una nuova legge approvata giovedì 2 dicembre dal Congresso dei deputati, la camera bassa del parlamento del paese.
Cosa significa che in Spagna gli animali sono esseri senzienti
All’interno del Codice civile è stato introdotto un nuovo articolo che riconosce gli animali come “esseri viventi dotati di sensibilità”. Le persone che se ne occupano sono dunque tenute a garantire loro i livelli di benessere tipici delle specie a cui appartengono.
Gli animali erano già riconosciuti come esseri senzienti nel Codice penale del paese, ma fino a questo momento non lo erano in quello civile che regolamenta le questioni legate alla proprietà, alla famiglia e agli obblighi verso di loro. Questo si traduceva in una mancanza di basi legali per risolvere i conflitti riguardanti gli animali in caso di divorzio o pignoramento dei beni.
Grazie all’introduzione di questa nuova legge, infatti, gli animali domestici non potranno più essere sequestrati, abbandonati, maltrattati o allontanati dai loro compagni umani, anche in caso di divorzio o separazione. In quest’ultimo caso in particolare, sarà possibile ottenere la custodia condivisa e i costi per le loro cure potranno essere divisi. Una mossa che, secondo i promotori della legge, dovrebbe onorare il legame tra le famiglie e gli animali.
“È un passo in avanti che stabilisce che in caso di separazioni e divorzi vengano considerati anche gli interessi degli animali, oltre a quelli delle persone”, ha spiegato al quotidiano El Paìs María González Lacabex di Intercids, un’organizzazione specializzata nella protezione legale degli animali.
Una legge appoggiata da tutti i maggiori partiti
L’iter di approvazione di questa legge è stato piuttosto lungo. Era stata inizialmente proposta nel 2017, per poi essere bloccata poco dopo a causa dell’instabilità politica che ha portato il paese a due elezioni generali nell’aprile e nel novembre del 2019. È stato solamente ad aprile di quest’anno che il Congresso ha iniziato a discuterne concretamente. A settembre, la proposta di legge è stata modificata e approvata dal Senato, per ricevere l’approvazione finale del Congresso il 2 dicembre.
La maggior parte dei partiti spagnoli ha supportato questa modifica. Sonia Guaita del Psoe, il Partito socialista operaio spagnolo, ha sottolineato come “Chi è violento nei confronti degli animali, può diventarlo anche verso gli esseri umani”. Alla sua voce si è unita quella di Guillermo Díaz del partito Ciudadanos che ha rimarcato un concetto importante: “Siamo l’unica specie che riconosce la sofferenza degli altri e come tale abbiamo il dovere di evitarla”.
Di stampo decisamente opposto è stato Ángel López Maraver, esponente di Vox e già presidente della Federazione per la caccia del paese che ha descritto la legge come “una cosa folle, stupida e senza senso che umanizza gli animali e disumanizza le persone”.
Mancano da regolamentare le ultime zone d’ombra
Il Partito popolare (Pp), di stampo più conservatore, ha appoggiato la modifica al codice ma si è dichiarato contrario al sostegno di nuove protezioni per gli animali. Secondo quanto riportato da El Paìs, questo ostruzionismo sarebbe dovuto a un’altra proposta di legge che dovrebbe introdurre misure più stringenti per prevenire gli abusi e il traffico illegale delle specie.
Infatti, la Direzione generale dei diritti degli animali (una costola del ministero dei Servizi sociali spagnolo) sta cercando di regolamentare anche le ultime zone d’ombra rimaste che riguardano soprattutto l’acquisto di animali sia da parte dei negozi, che da parte di zoo e delfinari.
Per quanto ci sia ancora del lavoro da fare, questa decisione della Spagna si aggiunge a un lungo elenco di provvedimenti positivi che ha visto numerosi paesi garantire lo status di esseri senzienti a diverse specie. Non ultimo il Regno Unito ha esteso questo riconoscimento anche ad aragoste, granchi e polpi che ora non potranno più essere bolliti vivi. Un segno che proteggere i diritti animali non è “una cosa folle, stupida e senza senso che umanizza gli animali e disumanizza le persone”, ma un dovere etico.
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