Da quando Sánchez è alla presidenza del governo spagnolo, il salario minimo è aumentato del 54 per cento. Il governo spagnolo aveva raggiunto un accordo con i sindacati dei lavoratori a metà gennaio. In Italia il governo Meloni ha bocciato la proposta di legge sul salario minimo. E gli stipendi in termini reali calano. Il
- Da quando Sánchez è alla presidenza del governo spagnolo, il salario minimo è aumentato del 54 per cento.
- Il governo spagnolo aveva raggiunto un accordo con i sindacati dei lavoratori a metà gennaio.
- In Italia il governo Meloni ha bocciato la proposta di legge sul salario minimo. E gli stipendi in termini reali calano.
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato un aumento del salario minimo in Spagna. L’incremento sarà del 5 per cento, dai 1.050 euro attuali a 1.134 euro, alzando ulteriormente un tetto che solo nel 2019 era di 745 euro. A beneficio dei lavoratori spagnoli c’è anche il fatto che il paese ha uno dei tassi più bassi in Europa. A differenza dell’Italia, che secondo Eurofound, l’agenzia dell’Unione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, anche nel 2024 avrà il record negativo europeo nella crescita dei salari dei lavoratori a più bassa retribuzione.
In Spagna cresce il salario minimo
Nella giornata del 6 febbraio il governo socialista spagnolo ha dato l’ok a un incremento del 5 per cento del salario minimo, facendolo passare dai 1.050 euro attuali a 1.134 euro. La misura era stata annunciata qualche giorno fa dal premier Pedro Sánchez durante un comizio in Galizia. “Questo è ciò che noi socialisti facciamo, governare per la maggioranza sociale del nostro paese”, aveva sottolineato. Già a metà gennaio il governo aveva raggiunto un accordo sul tema con i sindacati dei lavoratori spagnoli.
Da quando Sánchez è alla presidenza del governo spagnolo, il salario minimo è aumentato del 54 per cento, passando dai 736 euro del 2018 agli attuali 1.134 euro. Il paese sta vivendo un momento economico molto positivo: il Pil nel 2023 è cresciuto del 2.5 per cento, superando le aspettative e stracciando la media dell’Eurozona, ferma allo 0,5 per cento. Con il 3,1 per cento, il tasso d’inflazione spagnolo è anche uno dei più bassi in Europa e questo ha un impatto meno prorompente sulle tasche dei lavoratori rispetto ad altri paesi.
“La Spagna sta andando nella giusta direzione, con più occupazione, più politiche sociali e più convivenza che mai”, ha esultato Sánchez.
In Italia si sta sempre peggio
Secondo il rapporto Caritas 2023, in Italia ci sono 2,7 milioni di lavoratori poveri. Si tratta dell’11,5 per cento degli occupati. Per l’Inps i lavoratori che in Italia guadagnano meno di nove euro lordi l’ora sono 4,6 milioni. Il governo Meloni a fine 2023 ha bocciato la proposta delle opposizioni per l’introduzione di un salario minimo a nove euro, ripetendo che l’occupazione è in aumento e annunciando decreti tampone sulle giuste retribuzioni che finora non sono arrivati.
A rendere chiara la drammatica situazione italiana ora ci ha pensato Eurofound, l’agenzia dell’Unione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Secondo l’ultima sua analisi, mentre in Spagna, nei paesi dell’Est e in generale un po’ in tutto il Vecchio continente si aumentano i salari delle fasce lavorative più scarsamente retribuite, in Italia la situazione è al palo. E a peggiorare le cose l’alto livello d’inflazione italiano, che rosicchierà ulteriormente i già scarsi stipendi. Il risultato è che nel 2023 gli stipendi, in termini reali, sono scesi del 2,8 per cento, a parte per alcune categorie come metalmeccanici e bancari a cui sono scattati gli aumenti previsti dai contratti collettivi.
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