La Spagna e il Portogallo sono colpite da una grave e precoce ondata di siccità. Una situazione che normalmente non si verifica in questa stagione e che dopo un mese di gennaio con scarsissime precipitazioni (si tratta del secondo più secco dall’inizio del secolo) è stata definita “estrema”.
In Portogallo chiuse cinque centrali idroelettriche
Ricarso Dues, climatologo dell’Istituto portoghese del mare e dell’atmosfera (Ipma) ha spiegato che si tratta di un evento eccezionale in termini sia d’intensità che di ampiezza e durata. Allo stesso modo, Ruben del Campo, portavoce dell’Agenzia meteorologica spagnola Aemet, ha affermato che a gennaio la quantità di pioggia non ha raggiunto neppure un quarto di ciò che ci si attende abitualmente in questo periodo.
Il governo del Portogallo ha per questo ordinato la sospensione della produzione idroelettrica di cinque grandi impianti. Ciò al fine di “preservare il volume di acqua necessario per la popolazione”. Numerosi bacini risultano infatti ormai a livelli bassissimi. Ma la decisione, per quanto inevitabile, rischia di non essere priva di conseguenze, in una nazione nella quale circa il 30 per cento dell’energia consumata è di origine idroelettrica.
La siccità e il ruolo dei cambiamenti climatici
In Spagna, al contempo, il ministro dell’Agricoltura Luis Planas ha confermato come la situazione sia “preoccupante” e ha annunciato che il governo adotterà le “decisioni necessarie” per fronteggiarla. Le riserve d’acqua utilizzate per le colture, d’altra parte, possono contare sul 45 per cento della loro capacità, con i casi più gravi registrati in Catalogna e in Andalusia. Mentre in Galizia l’antico villaggio di Aceredo, inondato nel 1992 per creare la diga e l’impianto idroelettrico di Alto Lindoso sta riemergendo dopo decenni, proprio a causa del drastico calo del livello di acqua nel bacino artificiale.
Se l’alternanza di anni particolarmente piovosi e di anni con scarse precipitazioni è normale, negli ultimi anni i primi risultano in diminuzione. Secondo quanto spiegato da Felipe Duarte Santos, ricercatore presso la facoltà di Scienze di Lisbona, queste ondate di siccitàrappresentano “una delle conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici. Finché non avremo ridotto fortemente le emissioni globali di gas ad effetto serra, il problema non potrà essere risolto”.
Intanto, in Spagna e Portogallo le previsioni non indicano grandi cambiamenti. Le perturbazioni dovrebbero continuare ad essere rare e a portare scarse precipitazioni. La situazione nella penisola iberica potrebbe dunque peggiorare ulteriormente nelle prossime settimane.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.