La Convenzione di Istanbul contro la violenza di genere e la violenza domestica compie 10 anni. Cos’è, quali paesi ne fanno parte e che futuro ha.
La Spagna vicina a una nuova legge sulle violenze: il sesso senza consenso è stupro
Il governo spagnolo è in procinto di introdurre una legge che consente di rimuovere ambiguità in caso di stupro. Mentre in Italia ha fatto discutere la non applicazione dell’aggravante nel reato di stupro in caso la vittima abbia fatto uso di alcol e droghe, una proposta di legge spagnola chiede l’esplicitazione del consenso. Insomma, sì significa sì e
Il governo spagnolo è in procinto di introdurre una legge che consente di rimuovere ambiguità in caso di stupro. Mentre in Italia ha fatto discutere la non applicazione dell’aggravante nel reato di stupro in caso la vittima abbia fatto uso di alcol e droghe, una proposta di legge spagnola chiede l’esplicitazione del consenso. Insomma, sì significa sì e tutto il resto, compreso il silenzio, rappresenta un rifiuto. Il sesso senza un consenso esplicito di una delle parti è quindi da considerarsi stupro.
Il cambio di rotta rispetto alle disposizioni precedenti nasce dal caso “La manada”, in cui cinque uomini sono stati accusati di stupro di gruppo ai danni di una ragazza di diciotto anni. Il fatto è successo nel 2016 a Pamplona durante le celebrazioni dell’annuale festa di San Firmino, famosa per la corsa dei tori, quando gli uomini hanno fatto entrare nell’androne di un edificio la ragazza per poi abusare sessualmente di lei. Durante il processo, però, i giudici avevano abbandonato in prima istanza l’accusa di stupro, declassandolo al reato di violenza sessuale per la mancanza di intimidazione e violenza. Secondo gli stessi giudici, infatti, questa tesi era supportata dal filmato dell’accaduto, realizzato da due degli uomini che hanno preso parte alla violenza, che mostra come la ragazza rimanesse in silenzio, con gli occhi chiusi, subendo passivamente l’atto.
La legge spagnola sullo stupro
La legge spagnola, infatti, prevede al momento che il reato di stupro si verifichi solo nei casi in cui ci sia violenza o intimidazione da parte degli aggressori e prevede da sei a dodici anni di carcere, mentre il reato di violenza sessuale da quattro a sei anni. I cinque uomini del caso “manada”, parola che in spagnolo significa branco, sono stati condannati a nove anni e ora sono fuori dal carcere su cauzione. Tra di loro ci sono un militare e un membro della guardia civile: entrambi torneranno in servizio.
Il caso ha provocato sdegno e manifestazioni in tutta la Spagna, tanto da spingere la vicepresidente del Governo Carmen Calvo (del partito socialista Podemos) a presentare una proposta di legge che estenda il concetto di violenza sessuale includendolo nello stesso reato di stupro, proprio per evitare le ambiguità che si sono create nel caso manada e in tutti i casi simili precedenti. “Se una persona non dice sì, tutto il resto è no”, ha sottolineato Calvo. “Così viene tutelata la sua autonomia, la sua libertà e il rispetto alla sua persona e alla sua sessualità”. Patricia Faraldo Cabana, docente di legge all’università della Coruña, che ha aiutato Podemos a scrivere la bozza di legge, ha spiegato al quotidiano britannico Guardian che la proposta include anche il linguaggio del corpo, e non solo il consenso verbale.
Infine, oltre a richiedere la modifica al codice penale corrente, Calvo ha commissionato alla Real academia española (Rae) uno studio sull’adeguatezza della Costituzione spagnola per un “linguaggio più inclusivo, corretto e aderente alla realtà di una democrazia fatta da uomini e donne”. Calvo sostiene che la costituzione parli un linguaggio troppo maschile e che “rispecchi la società di quarant’anni fa”. Una legge che parla “maschile” rischia di comunicare ai suoi cittadini solamente “immagini maschili”.
Il consenso esplicito sull’esempio svedese
In una lettera inviata a una tv spagnola, la vittima dello stupro ha detto: “Non si può rimanere in silenzio, altrimenti i criminali avranno la meglio. Nessuno dovrebbe subire una cosa del genere. Nessuno dovrebbe pentirsi per aver bevuto un drink, per aver parlato con delle persone a una festa, per aver deciso di rientrare da sola a casa o perché ha indossato una minigonna”.
La proposta di legge spagnola rispecchia una legislazione simile entrata in vigore in Svezia all’inizio di luglio. Il risultato del paese scandinavo è stato raggiunto dopo una campagna di sensibilizzazione durata cinque anni. La legge si è ispirata ai principi stabiliti dalla convenzione di Istanbul del 2011 sulla violenza sulle donne: nonostante tale convenzione sia stata firmata dalla maggior parte dei paesi europei, sono pochi quelli che hanno cambiato le proprie leggi per riconoscere il sesso non consensuale come stupro. Tra questi ci sono, oltre alla Svezia, il Regno Unito, la Germania, il Belgio, l’Irlanda, Cipro e l’Islanda mentre la Finlandia, Danimarca, e ora anche la Spagna, stanno finalmente lavorando a delle leggi che rispettino la convenzione. Quando la vedremo applicata anche in Italia?
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