Il premier della Spagna Pedro Sánchez si è dimesso e sciolto le camere dopo la sconfitta della sinistra alle amministrative: si torna a votare.
- Il Partito socialista spagnolo perde nettamente le elezioni amministrative a vantaggio di Popolari e Vox.
- Il premier Pedro Sánchez si dimette e scioglie le Camere: si tornerà a votare.
- In bilico per il centrosinistra anche la città di Barcellona.
Il presidente del governo spagnolo Pedro Sánchez si è dimesso, ha sciolto le camere e convocato elezioni anticipate, che si terranno il 23 luglio. La clamorosa decisione arriva all’indomani della netta sconfitta registrata dalla sinistra alle elezioni amministrative svoltesi nel weekend appena trascorso. Pedro Sánchez vuole evitare il rischio, sull’onda della crescita di Partitolo popolare e di Vox, il partito di estrema destra, che il percorso del suo governo si faccia eccessivamente travagliato, e che il Partito socialista perda così ulteriori consensi.
“Mi assumo la responsabilità dei risultati in prima persona, e credo sia necessario dare una risposta – ha detto Sánchez in diretta tv – Quello che è avvenuto necessita di un chiarimento da parte degli spagnoli sulle forze politiche che dovrebbero guidare questa fase. La cosa migliore è che gli spagnoli prendano la parola per definire la direzione politica del Paese”. Oggi un Consiglio dei ministri straordinario darà forma giuridica alla decisione.
Sconfitte brucianti alle amministrative
Nonostante il governo centrale di Sanchez godesse finora di buona popolarità, le elezioni locali hanno fatto segnare una sconfitta nettissima per il Psoe, il Partito socialista del premier: la sinistra infatti ha perso tutte le regioni più importanti che erano in ballo, come la Comunitat Valenciana, l’ Extremadura e Siviglia, ma anche l’Aragona, le Baleari e le Canarie, la Rioja, dove governava fino a ieri. Inoltre al Partito popolare sono andati ben 15 capoluoghi di provincia.
E a rendere più complicato il lunedì dei socialisti c’è l’esito delle elezioni comunali a Barcellona, dove il candidato del Partito socialista catalano Jaume Collboni si è piazzato al secondo posto dietro a Xavier Trias di Junts, Uniti per la Catalogna, la coalizione politica catalana guidata dall’ex presidente secessionista della Catalogna Carles Puigdemont: solamente terza la sindaca uscente Ada Colau, vicina alla sinistra di Podemos.
“Abbiamo ottenuto una chiara vittoria e la Spagna ha mosso i primi passi verso una nuova era politica”, ha esultato il leader del Partito popolare Alberto Nunez Feijoo. È anche vero però che il Partito popolare sarà in grado di governare nelle regioni conquistate solo con il sostegno dell’estrema destra di Vox, uscita anch’essa vincitrice, il che rappresenta un grosso grattacapo per Feijoo.
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