Speaker’s Corner: a proposito di buona lettura

Speaker’s Corner: a proposito di buona lettura Gentile Signor Vigolo, ho letto con attenzione il suo articolo e la ringrazio per gli utili suggerimenti che ci vengono offerti. Su una frase però, se mi permette, mi sento di dissentire in toto. Lei afferma: “Ascoltate con attenzione la dizione degli speaker professionali alla radio o nei

Speaker’s Corner: a proposito di buona lettura

Gentile Signor Vigolo, ho letto con attenzione il suo
articolo
e la ringrazio per gli utili suggerimenti che ci vengono offerti.
Su una frase però, se mi permette, mi sento di dissentire in
toto.

Lei afferma: “Ascoltate con attenzione la dizione degli speaker
professionali alla radio o nei telegiornali…”

Ascolto molto la radio, meno la televisione , ma sia nell’uno
che nell’altro dei casi, spessissimo mi sono chiesta come siano
potute arrivare ad essere speaker ufficiali persone che sembrano
analfabete o quasi. Non tutte, certamente, ma se dovessi seguire la
loro dizione, certamente la peggiorerei e di molto.

Inoltre, con l’abitudine di demandare a “servizi” in televisione
o di dare parola ad invitati di vario genere alla radio, di dizione
corretta non se ne parla proprio!

I conduttori di certe trasmissioni televisive sono equiparabili
a speaker professionali?

E se non lo sono, mi domando comunque come possono imperversare
con linguaggi che con l’italiano non hanno a a che vedere, anche
in campo grammaticale e non solo vocale.

Più di una volta avrei voluto scrivere di questo mio
disgusto, ma non trovavo l’interlocutore adatto: lei mi ha offerto
uno spunto, ne ho subito approfittato.

Grazie per il resto del suo articolo, che condivido in pieno,
come del resto mi sento di condividere i pensieri ispiratori delle
vostra bellissima rivista.

Cordialmente Cecilia Bonatti


Cara Cecilia,

Lei ha perfettamente ragione.
Nel mio articolo ho cercato di sintetizzare nell’aggettivo
“professionisti” il distinguo che io stesso avevo in mente. Ma
nell’articolo
non avevo lo spazio per introdurre questa polemica. In
realtà stavo pensando, come esempio di professionisti dalla
corretta dizione, ai conduttori dei giornali radio Rai, che
probabilmente restano l’ultimo baluardo in questo senso.
Sa Cecilia, probabilmente nel corso degli ultimi decenni si
è preferito dare priorità al contenuto a discapito
della forma. Il principio non è di per sé sbagliato,
ma a volte si è esagerato.

La ringrazio molto per l’attenzione con cui ci segue e a questo
proposito la invito ancora ad usare questo indirizzo mail qualora
si accorgesse di miei errori al microfono: non sono perfetto!

Un caro saluto,

Claudio Vigolo

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