
In un nuovo decreto previsti limiti più stringenti per queste molecole chimiche eterne, ma ancora superiori a quelle indicate dalle agenzie ambientali.
Il Piemonte è la regione italiana che vanta il maggior numero di comuni rurali Spighe verdi con un’attenzione spiccata alla sostenibilità.
Annunciati i comuni Spighe verdi del 2024: entrano quest’anno nel programma Senigallia, Gavi, Nardò, Ragusa, Gambassi Terme e Trevi, mentre escono dalla lista dei comuni virtuosi Sellia, Fiesole e Greve in Chianti. In tutto sono 75 e possono vantare buone pratiche e cura nello sviluppo sostenibile del proprio territorio rurale. In molti descrivono le Spighe verdi come la versione rurale delle Bandiere blu.
Spighe verdi è un programma per lo sviluppo rurale sostenibile pensato da Foundation for environmental education – Italia nel 2016. È rivolto ai comuni italiani interessati a valorizzare e investire sul proprio patrimonio rurale, migliorando le buone pratiche ambientali. Grande importanza nella valutazione la riveste l’agricoltura vista come attività che agisce per la difesa del paesaggio, la tutela della biodiversità e per la produzione di alimenti di qualità. I comuni per ottenere la certificazione e il marchio Spiga Verde devono autocandidarsi seguendo un protocollo in cui è prevista la rispondenza a criteri — sono 67 — contenuti in diverse aree tematiche (acqua, energia, agricoltura, rifiuti, assetto urbanistico, tutela del paesaggio, ecc.). La candidatura è volontaria e gratuita e viene valutata da una Commissione di valutazione nazionale che riunisce esperti provenienti da diversi enti pubblici e privati.
La regione con più Spighe verdi è il Piemonte con 13 comuni, seguono le Marche con 9. Nessun comune invece in Sardegna, Molise, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
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