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Braccio di Ferro aveva ragione: “gli spinaci ti fanno bene”! La conferma è giunta dal National Institute of Standards and Technology (NIST) americano, che ha impiegato le risorse del programma governativo americano per l’alta tecnologia anche per analizzare i nutrienti della verdura tanto amata dal marinaio. La nuova tecnologia impiegata si chiama Standard Reference Material
Braccio di Ferro aveva ragione: “gli spinaci ti fanno bene”! La
conferma è giunta dal National Institute of Standards and
Technology (NIST) americano, che ha impiegato le risorse del
programma governativo americano per l’alta tecnologia anche
per analizzare i nutrienti della verdura tanto amata dal
marinaio.
La nuova tecnologia impiegata si chiama Standard Reference Material
(SRM) 2385: consiste nel passare una purea dell’alimento che si
vuole testare attraverso filtri-schermo.
La concentrazione di vitamine e di altri costituenti è stata
quindi misurata e certificata. L’industria alimentare userà
lo SRM per validare i metodi analitici e fornire accurate
informazioni nutrizionali per i prodotti.
Ora che al vaglio sono passati gli spinaci, i test del NIST
rivelano la loro abbondanza di antiossidanti: beta-carotene e
luteina, che costituiscono rispettivamente lo 0.0019% e lo 0.0033%
della massa. Ebbene, il loro ammontare combinato è molto
più elevato della maggior parte degli altri vegetali, frutta
o verdura.
Gli antiossidanti aiutano a combattere la formazione dei radicali
liberi, molecole altamente reattive che possono danneggiare il DNA
cellulare e sono implicati nello sviluppo di diverse malattie. Il
Beta-carotene si converte in vitamina A nel corpo, importante per
il buon mantenimento della vista, della pelle e dei capelli. La
luteina è un pigmento che si trova nella retina, e aiuta a
contrastare malattie degenerative della vista.
Tra le altre virtù, infine, da segnalare un buon contenuto,
dell’1,55% di fibre.
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