Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Spinaci, Braccio di Ferro aveva ragione!
Braccio di Ferro aveva ragione: “gli spinaci ti fanno bene”! La conferma è giunta dal National Institute of Standards and Technology (NIST) americano, che ha impiegato le risorse del programma governativo americano per l’alta tecnologia anche per analizzare i nutrienti della verdura tanto amata dal marinaio. La nuova tecnologia impiegata si chiama Standard Reference Material
Braccio di Ferro aveva ragione: “gli spinaci ti fanno bene”! La
conferma è giunta dal National Institute of Standards and
Technology (NIST) americano, che ha impiegato le risorse del
programma governativo americano per l’alta tecnologia anche
per analizzare i nutrienti della verdura tanto amata dal
marinaio.
La nuova tecnologia impiegata si chiama Standard Reference Material
(SRM) 2385: consiste nel passare una purea dell’alimento che si
vuole testare attraverso filtri-schermo.
La concentrazione di vitamine e di altri costituenti è stata
quindi misurata e certificata. L’industria alimentare userà
lo SRM per validare i metodi analitici e fornire accurate
informazioni nutrizionali per i prodotti.
Ora che al vaglio sono passati gli spinaci, i test del NIST
rivelano la loro abbondanza di antiossidanti: beta-carotene e
luteina, che costituiscono rispettivamente lo 0.0019% e lo 0.0033%
della massa. Ebbene, il loro ammontare combinato è molto
più elevato della maggior parte degli altri vegetali, frutta
o verdura.
Gli antiossidanti aiutano a combattere la formazione dei radicali
liberi, molecole altamente reattive che possono danneggiare il DNA
cellulare e sono implicati nello sviluppo di diverse malattie. Il
Beta-carotene si converte in vitamina A nel corpo, importante per
il buon mantenimento della vista, della pelle e dei capelli. La
luteina è un pigmento che si trova nella retina, e aiuta a
contrastare malattie degenerative della vista.
Tra le altre virtù, infine, da segnalare un buon contenuto,
dell’1,55% di fibre.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Vegetariano, di stagione, dai sapori mediterranei, ma anche profumato con spezie che vengono da Paesi lontani: ecco il nostro menù per ricordarci, anche a tavola, che il Natale è unione e condivisione!
I dati emersi dall’ultimo rapporto Ismea, l’ente pubblico che analizza il mercato agro-alimentare, ci obbligano a riflettere sul costo del cibo e su come buona parte del prezzo pagato non arrivi agli agricoltori.
Secondo una ricerca dell’Università di Tor Vergata, la dieta biologica mediterranea aumenta i batteri buoni nell’intestino e diminuisce quelli cattivi.
Tutti parlano della dieta mediterranea, ma in pochi la conoscono davvero. Ecco in cosa consiste e come possiamo recuperarla. L’incontro di Food Forward con gli esperti.
Secondo Legambiente, le analisi effettuate sugli alimenti restituiscono un quadro preoccupante sull’uso dei pesticidi.
Cosa deve esserci (e cosa no) nella lista degli ingredienti di un buon panettone artigianale? Cosa rivela la data di scadenza? Sveliamo i segreti del re dei lievitati.
A dirlo è uno studio della Commissione europea che ha fatto una prima stima del potenziale contributo della Pac agli obiettivi climatici.
Il residuo fisso indica il contenuto di sali minerali nell’acqua. Meglio scegliere un’acqua con un valore alto o basso? Scopriamolo.