Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Sri Sri Ravi Shankar e l’arte di vivere
Sri Sri Ravi Shankar è uno dei maestri più famosi al mondo di Sudarshan Kriya, una tecnica di respirazione attraverso la quale è possibile aprirsi all’intelligenza spirituale.
Prestare attenzione al proprio respiro e coltivare sistematicamente
la fiducia in sé e nel prossimo, praticare la compassione e
la cooperazione, riuscire a mettere in atto quella che le grandi
tradizioni spirituali orientali chiamano la pratica della
gentilezza amorevole è, secondo Sri Sri Ravi Shankar,
maestro spirituale e leader umanitario, l’obiettivo che ogni essere
umano dovrebbe perseguire al fine di raggiungere una più
alta qualità della coscienza. Il potenziale è dentro
di noi e ci chiede soltanto di essere sviluppato.
Nessuna parentela con l’omonimo musicista indiano che ha ispirato i
Beatles, Sri Sri Ravi Shankar è uno tra i maestri più
seguiti in India e famoso in tutto il mondo. Fin da bambino ha
sperimentato stati di profonda meditazione e manifestato una
particolare predisposizione alla spiritualità. Ha ricevuto
gli insegnamenti di vari maestri ed egli stesso è diventato
uno studioso di letteratura vedica.
Nel 1982 ha cominciato ad insegnare il Sudarshan Kriya, una tecnica
di respirazione estremamente efficace e versatile attraverso la
quale è possibile aprirsi all’intelligenza spirituale e
sperimentare benessere fisico e mentale, ritrovando al tempo stesso
un profondo senso di appartenenza. Oggi, il Sudarshan Kriva viene
praticato in oltre 140 paesi.
Fondatore dell’Associazione Internazionale per i Valori Umani e
della Fondazione Internazionale Arte di Vivere, Sri Sri Ravi
Shankar viaggia ovunque nel mondo per insegnare “l’arte di vivere”
e impegnandosi concretamente con progetti e iniziative umanitarie.
Un lavoro, il suo, che ha prodotto risultati sorprendenti.
Nel febbraio del 2006 ha riunito a Bangalore i leader delle
più importanti religioni del mondo e uomini politici di ogni
parte della Terra per discutere di non-violenza, valori umani e
fratellanza. L’intento è stato quello di richiamare tutti
all’antico ideale indiano del Vasudhaiva Kutumbakam: One World
Family. Un miracoloso passo,di questi tempi, verso la pace.
Maurizio Torretti
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