La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
Stati Uniti, a Chicago vietate le carrozze con cavalli
A Chicago è stato compiuto un passo avanti nella tutela dei diritti animali: dal primo gennaio 2021 le carrozze trainate da cavalli non potranno più circolare nella metropoli statunitense.
La circolazione di carrozze trainate da cavalli sarà vietata nella città di Chicago, negli Stati Uniti, a partire dal 2021. In altre parole, dal primo gennaio non verrà più rilasciata alcuna licenza, né si potranno rinnovare quelle scadute. Mentre in passato sfrecciavano parecchi calesse lungo le strade della “città ventosa”, attualmente i vetturini autorizzati – le cui licenze scadono alla fine dell’anno – sono soltanto dieci.
La decisione è stata presa dal Consiglio comunale, che venerdì 24 aprile ha approvato il provvedimento con ben 46 voti a favore su 50. La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dalle associazione animaliste che a lungo si sono battute per salvaguardare i diritti dei cavalli. Nonostante in città vigessero già determinate regole per i vetturini, come la riduzione dell’orario lavorativo a sei ore, l’obbligo di effettuare pause, il divieto di trasportare sulle carrozze più di sette persone e di circolare con temperature superiori a 32 gradi, secondo gli attivisti la salute degli animali non era comunque tutelata nel modo adeguato.
La vittoria degli animalisti
Jodie Wiederkehr, direttrice delle campagne della Chicago alliance for animals, ha documentato per anni gli abusi che i cavalli hanno subito trainando le vetture nel traffico, su terreni decisamente inadatti alle loro delicate articolazioni. Kitty Block, presidente della Humane society, ha spiegato che “questi animali sono sottoposti a crudeli condizioni lavorative, arrivando spesso a soffrire di malattie croniche, tra cui disturbi a carico dell’apparato respiratorio e zoppie, che si aggravano con la permanenza prolungata su superfici dure e con il traino di veicoli sovraccarichi”. Anche la presidente della Peta (People for the ethical treatment of animals), Ingrid Newkirk, ha dichiarato che il 24 aprile sarà ricordato come un giorno di svolta per i cavalli di Chicago, che non saranno più costretti a trottare sull’asfalto nella calura, con i temporali o le bufere di neve.
Great news from Chicago, where horse-drawn carriages have been banned starting in 2021 https://t.co/3Z6R2aXO0Q
— Kitty Block (@HSUSKittyBlock) April 27, 2020
Nel frattempo, a Roma…
Anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha firmato nell’estate del 2019 un’ordinanza che nelle giornate più calde consentiva la circolazione soltanto dopo le 18:00, unicamente con una temperatura inferiore ai 30 gradi, ma i vetturini hanno fatto ricorso al Tar e vinto la causa. Regolamentazioni simili non sono comunque sufficienti, perché “la temperatura dell’aria indicata dai servizi meteorologici spesso è decisamente inferiore rispetto a quella del microambiente in cui si trovano i cavalli da carrozza, per colpa dell’asfalto caldo, delle automobili e dell’umidità”, spiega Carlotta Caminiti, medico veterinario.
I rischi per i cavalli che lavorano d’estate
“In alcuni giorni dell’anno, le temperature dell’asfalto cittadino possono raggiungere addirittura gli 80 gradi centigradi e dunque, anche se a riposo all’ombra, i cavalli rischiano di non riuscire a raffreddarsi adeguatamente”. In tal caso, “il fabbisogno metabolico di ossigeno può superare la quantità che la respirazione, benché molto accelerata, mette a disposizione dell’animale, che entrerà così in una condizione di anaerobiosi (i muscoli non producono più energia sfruttando l’ossigeno, ma utilizzando le riserve muscolari di glicogeno), con una conseguente produzione di grosse quantità di acido lattico”, prosegue la veterinaria. “L’accumulo di acido lattico nei muscoli crea il dolore muscolare e la stanchezza cronica grave che fa apparire questi cavalli visibilmente prostrati, apatici e con una seria tendenza ad inciampare e nei casi più gravi a collassare”.
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Botticelle sì, botticelle no
Nello stesso periodo, in commissione Trasporti, è stato approvato un emendamento per limitare la circolazione delle botticelle – come vengono chiamate le carrozze nella capitale – soltanto all’interno di parchi o riserve naturali, o in caso di manifestazioni pubbliche di carattere religioso, culturale, storico e di tradizione popolare. Da quel momento, però, non ci sono stati avanzamenti e la proposta è rimasta incagliata da qualche parte lungo l’iter burocratico. Così come sono rimaste inutilizzate le nuove stalle costruite nel cuore di Villa Borghese, costate quasi 1,4 milioni di euro. I cavalli vivono ancora nelle vecchie strutture fatiscenti dell’ex mattatoio del Testaccio. E le botticelle sono momentaneamente parcheggiate a causa delle misure di contenimento del nuovo coronavirus: i vetturini, rimasti senza lavoro, rischiano di non riuscire a provvedere al sostentamento degli animali. Tanto che l’associazione Horse angels ha deciso di intervenire, lanciando una raccolta fondi che ha permesso l’acquisto di fieno e paglia.
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L’inquinamento nuoce gravemente alla salute dei cavalli
Un altro problema per i cavalli costretti a districarsi nel traffico cittadino è lo smog. “Hanno costantemente le narici esposte ai tubi di scappamento delle macchine”, puntualizza la dottoressa Caminiti. Uno studio condotto sui soggetti che trainano le carrozze all’interno di Central park a New York “ha evidenziato come una continua esposizione ai fumi dei tubi di scarico sia nociva per il tessuto polmonare, in quanto determina significative modificazioni a livello cellulare”.
Un incidente che ha indignato New York
Proprio nella Grande mela è avvenuto un incidente che lo scorso marzo ha suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica internazionale: una giumenta [un esemplare femmina, ndr] di dodici anni di nome Aisha, che lavorava nel parco, si è accasciata al suolo senza più riuscire a rialzarsi, e dopo qualche ora è stata soppressa. Il sindaco Bill de Blasio, che durante la campagna elettorale aveva promesso di vietare la circolazione delle carrozze sull’esempio di città come Salt Lake City, Palm Beach e Key West, ha scritto su Twitter che l’episodio non finirà nel dimenticatoio. Vedremo se manterrà la parola. Nel 2018 le aree di sosta delle carrozze sono state spostate all’interno del perimetro di Central park, in prossimità delle entrate. Ma le stalle sono rimaste al di fuori, e i vetturini possono ancora far salire a bordo i turisti per strada.
Non viviamo più nell’Ottocento
“Bisogna prendere atto che le città negli ultimi cento anni sono molto cambiate: l’ambiente contemporaneo urbano non è più compatibile con veicoli a trazione animale”, conclude Carlotta Caminiti. Non viviamo più nell’Ottocento. Per una mobilità più sostenibile ci si può spostare con auto elettriche, monopattini, biciclette, i propri piedi… E le luci della fontana di Buckingham che si mescolano con lo sfavillìo dello skyline di Chicago; i colori autunnali che animano Central park, il profumo di resina ed apple pie; il tramonto che lambisce i Fori imperiali nel languido torpore primaverile: sono romantici anche senza cavalli. Se amiamo questi splendidi esseri viventi, rispettiamone l’indole. Andiamo a trovarli nelle campagne, lasciando che a dominare le metropoli siano soltanto le statue di quegli esemplari che ci ricordano quanto il rapporto fra l’uomo e il cavallo sia antico e indissolubile.
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