Stati Uniti. Biden ha firmato una delle leggi più restrittive di sempre contro l’immigrazione dal Messico

La legge prevede la chiusura della frontiera degli Stati Uniti se gli arrivi superano i 2.500 al giorno per sette giorni. Le ong promettono battaglia.

  • Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato un ordine esecutivo che restringe in modo radicale le politiche di accoglienza.
  • Sul tema dell’immigrazione si sta giocando la campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali di novembre.
  • Biden ha detto che la misura serve per prendere il controllo delle frontiere e riportare ordine.

Il 4 giugno il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato una legge volta a ridurre il flusso migratorio dal Messico. La nuova legge prevede la chiusura dei confini in caso di più di 2.500 arrivi al giorno per una settimana consecutiva, a parte alcune rare eccezioni. Si tratta di una delle leggi sull’immigrazione più restrittive della storia degli Stati Uniti, quanto meno tra quelle firmate da un presidente del partito Democratico. 

Proprio sul tema dell’immigrazione si sta giocando buona parte della campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali di novembre e la mossa di Biden sembra volta a catturare voti tra i conservatori. Le associazioni per i diritti umani promettono però battaglia.

La nuova legge Usa sull’immigrazione

L’ingresso di persone migranti negli Stati Uniti dal confine messicano ha raggiunto nuovi record nel 2023. Come sottolinea il Pew research center, la polizia di frontiera statunitense ha avuto quasi 250mila incontri con migranti nel dicembre 2023, il totale mensile più alto mai registrato. In realtà questi numeri sono poi andati progressivamente calando nel primo semestre del 2024, ma nel frattempo la campagna elettorale per le presidenziali di novembre è entrata nel vivo. E il tema dell’immigrazione è tra quelli che più tengono banco.

È probabilmente per questo che il presidente Joe Biden ha deciso di firmare una delle leggi più restrittive di sempre sul tema dell’immigrazione dal confine messicano. La legge, firmata il 4 giugno, prevede che in caso si registrino più di 2.500 ingressi di immigrati irregolari per almeno sette giorni consecutivi, gli Stati Uniti sospenderanno l’esame delle richieste di asilo. E dunque, di fatto, chiuderanno la frontiera. La misura prevede eccezioni per i minori non accompagnati e per persone in grave stato di salute, oltre che per chi ha già appuntamento presso gli uffici federali per fare richiesta di asilo.

Se il numero di ingressi illegali giornalieri tornerà sotto i 1.500 per sette giorni consecutivi, gli Stati Uniti riprenderanno l’esame delle richieste di asilo a partire da 14 giorni dopo.

Le ong promettono battaglia

Misure simili a quella approvata ora erano già state proposte nel corso della primavera, bocciate poi dal Senato per l’opposizione del partito Repubblicano, che le considerava troppo permissive.

Ora invece la chiusura delle frontiere è realtà, anche perché Joe Biden ha fatto ricorso a un ordine esecutivo, che entra automaticamente in vigore con la sua firma. “Questa misura ci permetterà di prendere il controllo delle nostre frontiere e riportare ordine”, ha sottolineato il presidente statunitense, che allo stesso tempo ha accusato il partito Repubblicano di “demonizzare i migranti”. Un modo per cercare di porsi a metà tra chi nelle file più conservatrici dell’elettorato si dichiara insoddisfatto delle sue misure contro l’immigrazione irregolare e chi tra le file più progressiste ha contestato la nuova virata iper-restrittiva contro l’immigrazione del presidente.

Intanto l’American Civil Liberties Union (Aclu), un’organizzazione non governativa orientata a difendere i diritti civili e le libertà individuali negli Stati Uniti, ha promesso battaglia contro la legge. L’Aclu è la stessa associazione che insieme ad altre aveva fatto ricorso contro una legge simile emanata da Donald Trump nel 2018 e poi dichiarata illegittima da diversi tribunali. Molte persone sono poi scese in piazza per protestare contro la nuova misura.

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