Un giudice federale della California ha ripristinato il potere dell’Endangered species act che Trump aveva indebolito. Le specie tornano ad essere protette.
Il tribunale federale della California ha abolito i regolamenti con cui Donald Trump aveva quasi annullato la protezione delle specie a rischio.
Questa sentenza ripristina la salvaguardia di animali e piante in pericolo di estinzione: una vittoria per la conservazione.
Una splendida notizia arriva dagli Stati Uniti. Finalmente, una grande vittoria per la protezione e la conservazione della fauna selvatica: un giudice federale della California ha cancellato le modifiche che l’amministrazione Trump aveva apportato nel 2019 all’Endangered species act (Esa), ripristinando le protezioni normative per tantissime specie a rischio.
Una sentenza attesa da tempo
Nel dicembre 2021, numerosi gruppi di tutela dell’ambiente avevano citato in giudizio l’attuale amministrazione Biden affinché riscrivesse i termini delle regolamentazioni stabilite dal predecessore, che avevano indebolito il potere dell’Esa. La corte, alla fine, ha ripristinato questo potere nella sua interezza. Le regole imposte da Trump minacciavano decenni di sforzi messi in atto per la protezione di centinaia di specie a rischio.
GREAT NEWS! Today, in a win for wildlife protection and conservation, a federal district court restored comprehensive Endangered Species Act regulatory protections to hundreds of species and the places they call home. https://t.co/Vph9a25KjRpic.twitter.com/M2Yaxiohpu
— Wolf Conservation Center (@nywolforg) July 5, 2022
L’annullamento delle modifiche fatte da Trump
Facciamo un passo indietro. Che cos’è l’Esa e quali erano le modifiche apportate da Donald Trump? La stipula originale dell’atto risale al 1973 con la presidenza Nixon. Questa legge proteggeva sia la flora che la fauna degli Stati Uniti, stabiliva le regolamentazioni e le diverse tutele per tutte le specie minacciate o a rischio di estinzione. Successivamente, dopo che il presidente Obama aveva fortemente portato avanti questa causa, con Trump è avvenuto un ridimensionamento delle riforme, riducendo profondamente l’attenzione nei confronti delle tematiche ecologiche e degli innumerevoli problemi legati ai cambiamenti climatici.
Praticamente, il Tycoon ha reso nulle le capacità di tutela generate dall’Esa nei confronti delle specie minacciate sia dai cambiamenti climatici che dallo sviluppo antropico. Ad esempio: sono state tolte le protezioni per animali e piante a rischio di estinzione, tra le quali il divieto di ucciderle. Allo stesso modo, coerente con la sua ideologia, il riscaldamento globale non è stato più considerato come una minaccia per gli esseri viventi, consentendo quindi la costruzione di miniere o aree di trivellazione anche laddove erano presenti specie protette.
Una notizia fantastica
Sono state moltissime le voci che si sono espresse in maniera positiva di fronte a questa notizia. Noah Greenwald, direttore del settore specie minacciate presso il Center for biological diversity, ha affermato criticamente che questi cambiamenti fatti da Trump andavano cancellati già il primo giorno di insediamento della presidenza Biden, ma ha poi continuato: “Con questa sentenza, si possono riprendere finalmente le attività di protezione e recupero delle specie in pericolo”.
Bart Melton, direttore del programma specie selvatiche per la National parks consevation association, ha dichiarato: “Questa decisione è una vittoria per la fauna selvatica più a rischio d’America, anche per le specie che vivono nei parchi nazionali; la crisi climatica continua ed è fondamentale che, dall’amministrazione Biden fino alle comunità, si lavori tutti insieme per la salvaguardia delle specie”. Kristen Boyles, avvocato per Earthjustice, ha aggiunto: “La corte ha parlato di animali e piante che necessitano disperatamente di protezione, senza compromessi. Le specie in via di estinzione non possono sopravvivere sotto regolamenti che non le proteggono”.
Orapiù di 1.600 specie sono tornate ad essere protette. In passato, grazie all’Esa, animali come grizzly, aquile di mare testabianca, lamantini e megattere sono stati salvati: speriamo che questi risultati continuino.
La balena franca nordatlantica è uno dei cetacei in più grave pericolo d’estinzione: rimangono soltanto 450 esemplari, e l’anno scorso non ne sono nati di nuovi. Quest’anno, invece, i ricercatori hanno avvistato sette cuccioli.
Ha 300 anni e può essere visto persino dallo spazio. È stato scoperto nel Triangolo dei Coralli grazie a una spedizione della National Geographic society.
Il puma orientale è stato dichiarato ufficialmente estinto, ma recenti analisi genetiche hanno dimostrato che non si trattava di una sottospecie distinta.
Non solo le api rischiano grosso. Secondo notizie che giungono dagli Stati Uniti, anche i bombi, insetti imenotteri della stessa famiglia delle più note produttrici di miele, starebbero morendo a migliaia causando gravi danni alle coltivazioni. Per questo, un gruppo di ambientalisti della Xerces Society, un’organizzazione dell’Oregon che si occupa della salvaguardia degli invertebrati, ha