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Sorpresa: con più bici ci sono meno incidenti mortali, lo dice la statistica
Più andiamo in bicicletta e meno dobbiamo avere paura degli incidenti, ce lo spiega una statistica. Ci sono persone che hanno timore a cominciare a usare la bicicletta come mezzo di trasporto per colpa del traffico aggressivo. Ci sono anche automobilisti con un discreto tasso di intolleranza verso i ciclisti, a causa di certi comportamenti
Più andiamo in bicicletta e meno dobbiamo avere paura degli incidenti, ce lo spiega una statistica. Ci sono persone che hanno timore a cominciare a usare la bicicletta come mezzo di trasporto per colpa del traffico aggressivo. Ci sono anche automobilisti con un discreto tasso di intolleranza verso i ciclisti, a causa di certi comportamenti che potrebbero, a detta di chi guida, portare a un incidente stradale. Al punto che c’è chi preferirebbe che ci fossero meno persone in bicicletta per strada.
Eppure in Gran Bretagna si è aperto un dibattito sul fatto che pedalare sulla strada accoppiati anziché in fila indiana sia più sicuro, tanto per i ciclisti tanto per chi guida l’auto, come spiega il video “Cycling side by side is legal”.
Sarebbe quindi facile pensare che un aumento di spostamenti in bicicletta, o del tasso di persone che usano la bicicletta come mezzo di trasporto, possa provocare un proporzionale incremento di incidenti mortali.
La statistica: più biciclette girano, meno incidenti ci sono
In realtà una statistica elaborata dal sito tedesco Statista mostra esattamente l’opposto, con stupore dei più: maggiori sono gli spostamenti in bicicletta da parte delle persone e minore è il numero di ciclisti uccisi durante un viaggio. I dati mostrano un raffronto tra il numero di viaggi per abitante in un anno, registrato in chilometri, e il numero di ciclisti morti per miliardo di chilometri percorsi su due ruote.
Sono indicazioni aggregate per la media degli anni che vanno dal 2006 e il 2009 ma non è difficile credere come anche una statistica del 2016 non si discosti molto da questa che è stata riportata su Facebook dall’ambasciata per la ciclabilità della Danimarca.
Dovrebbe quindi rallegrarci ancor di più la notizia che l’Italia vede una vendita di bici (e carrozzine) in costante aumento, tenendo conto anche delle proiezioni fino al 2019. Comunque il numero di incidenti sulle strade dei Paesi europei è in costante calo, con l’Italia che ha più che dimezzato le cifre dal 2001 a oggi.
Trend simile a livello europeo anche per gli spostamenti in bicicletta, secondo i dati proposti dalla Commissione trasporti dell’Unione europea dal 1991. L’Italia è riuscita a diminuire il numero da 431 del 1992 a 251 del 2013.
Statistiche su incidenti mortali in bici: un po’ di dati
Il 27 per cento degli scontri in bici in Ue (il 35 in Italia) avviene in prossimità di incroci stradali. L’aumento delle biciclette, in questo caso, può dimostrare una diminuzione delle morti sia per la maggiore attenzione da parte degli automobilisti, sia da parte di chi pedala, sia per gli investimenti per rendere più sicuri e bike-friendly gli incroci fino all’aumento delle piste ciclabili.
Nel 2014 circa 26.000 persone sono morte in incidente stradali nell’Ue, una riduzione del 42 per cento dal 2005, rispetto al totale di 45.448.
Gli incidenti in bici rappresentano l’otto per cento rispetto al totale di incidenti stradali nell’Unione europea, con la morte nel 2014 di 2.112 ciclisti.
Tra il 2005 e il 2014 gli incidenti mortali su due ruote sono comunque decrementati del trenta per cento, rispetti ai tremila iniziali; in Italia i numeri sono diminuiti da 335 a 273. Anche il tasso di fatalità per milione di abitanti europei è diminuito, dal 6,2 per cento del 2005 al 4,2 del 2014; in Italia è passato dal 5,8 al 4,5.
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