Circa 40.000 persone hanno sostenuto le richieste indigene, che si oppongono a un progetto di revisione del trattato fondativo della Nuova Zelanda.
Chi è Stephen Mader, il poliziotto americano licenziato perché non ha sparato a un nero
Per il Washington Post è “da medaglia”. E invece Stephen Mader, poliziotto americano, è stato licenziato. Non sparò a un uomo che minacciava di suicidarsi.
È il 6 maggio 2016. Stephen Mader, un poliziotto americano, è chiamato a intervenire nella città di Weirton, nella Virginia occidentale, non lontano da Pittsburgh. Al suo arrivo, l’agente si trova di fronte Ronald William, un afroamericano. È armato. “Ho visto che aveva una pistola, ma non la stava puntando contro di me”. L’arma è infatti nella mano destra, rivolta verso il basso.
White cop Stephen Mader FIRED for not shooting black man who had unloaded gun https://t.co/mij5PkLPjW pic.twitter.com/2Ceh28gVCO
— UJReview (@UJReview) 14 settembre 2016
“Mi ha chiesto di sparargli, voleva morire”
Mader decide di aspettare. È al riparo dietro l’automobile di William, al quale comincia a parlare con voce calma: “Gli ho chiesto di buttare la pistola a terra, mi ha risposto pregandomi di sparargli. Ho replicato che non lo avrei fatto”. Anche perché nella richiesta di intervento alla polizia, effettuata dalla fidanzata dell’uomo, era stato spiegato che Ronald minacciava di suicidarsi, non di fare del male ad altri.
“Ho pensato che avrei potuto continuare a parlare con lui”, ha aggiunto il poliziotto. Ma proprio in quel momento arrivano due colleghi, che non usano la stessa tattica. Vedono l’uomo che si muove. Scorgono la pistola. E sparano.
“Stephen Mader avrebbe meritato una medaglia”
“Mader – ha commentato il Washington Post – ha agito esattamente nel modo in cui vorremmo che tutti gli agenti agissero: si è messo a rischio pur di salvare altre vite. Avrebbero dovuto dargli una medaglia”. L’agente, invece, è stato cacciato dalla polizia. Licenziato per “incapacità di eliminare una minaccia”.
Dopo i molteplici casi di brutalità da parte della polizia, soprattutto nei confronti di cittadini di colore, Mader in quei momenti ha pensato che il caso di William sarebbe stato l’ennesimo. Intelligente, lungimirante, attento. “I miei superiori mi hanno detto che con il mio comportamento ho messo in pericolo i colleghi. Ma io ho rifiutato questa versione, perché sono convinto di aver fatto unicamente il mio dovere”, ha spiegato.
Quando la polizia ha raccolto la pistola accanto al corpo di William l’ha trovata scarica. Nessuno poteva saperlo, certo. “Ma è chiaro che Mader aveva saputo leggere la situazione nel modo più corretto – ha concluso il Washington Post -. Quell’uomo non era una minaccia”. E la sua vita avrebbe potuto essere salvata.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Aia accusa ufficialmente Netanyahu e Gallant di crimini di guerra a Gaza. Per la prima volta nella storia della Corte si chiede l’arresto di leader occidentali.
A Dallas, durante una protesta contro l’uccisione da parte della polizia di Alton Sterling e Philando Castile, cinque agenti sono stati uccisi dai cecchini.
La Colombia fa la sua parte per sradicare il fenomeno dei matrimoni precoci con una legge che proibisce di sposarsi al di sotto dei 18 anni.
Il paese del Caucaso punta su eolico, solare e idroelettrico. Ma il legame con il petrolio è ancora forte. Quali progetti ci sono nel cassetto e che ruolo gioca l’Europa.
Israele a Gaza sta attuando politiche che privano deliberatamente la popolazione delle risorse per vivere. Per il Comitato speciale dell’Onu è genocidio.
La società di contractor accusata di aver torturato i detenuti del carcere di Abu Ghraib è stata condannata a pagare un risarcimento danni di 42 milioni
Gran parte dei media e della politica hanno parlato di “pogrom” e “caccia all’ebreo” riguardo alle violenze di Amsterdam. Le cose stanno diversamente.
Dichiarazioni tiepide sono arrivate da Mosca dopo la vittoria di Trump. Rimane incerto il futuro dell’invasione dell’Ucraina.