La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
Perché è il momento di fermare l’allevamento dei polli a rapido accrescimento
I polli “a rapido accrescimento” sono stati geneticamente selezionati allo scopo di velocizzare la produzione, a discapito del benessere animale.
- Animal Equality chiede la messa al bando dell’allevamento di polli a rapido accrescimento in tutta Europa.
- Una nuova investigazione in un allevamento italiano ha mostrato le sofferenze cui questi animali sono sottoposti quotidianamente.
Animal Equality chiede di fermare per sempre l’allevamento dei polli a rapido accrescimento in Italia e nell’Unione europea. L’obiettivo è porre fine allo sfruttamento di un ibrido commerciale geneticamente selezionato per produrre di più con tempi e costi ridotti, a vantaggio del profitto dell’industria ma a discapito del benessere animale.
La nuova investigazione di Animal Equality
Il lavoro di inchiesta di Animal Equality ha già messo in luce la condizione di sofferenza estrema in cui i polli a rapido accrescimento sono costretti a vivere, ma una nuova investigazione permette di guardare ancora più da vicino cosa accade a questi animali all’interno di un allevamento intensivo. Le immagini raccolte dal team investigativo mostrano lo sfruttamento sistematico di oltre 80mila polli a rapido accrescimento all’interno di un grande allevamento del nord Italia, simbolo del Made in Italy. Nelle immagini si osserva come gli animali, nella maggior parte dei casi, siano incapaci di assumere una posizione di riposo naturale e di camminare adeguatamente, restando spesso accasciati a terra perché non in grado di sostenere il proprio peso.
Le sofferenze cui vanno incontro i polli a rapido accrescimento
I polli a rapido accrescimento sono caratterizzati da un aumento accelerato ed eccessivo della loro muscolatura che procura gravi danni allo scheletro degli animali, in quanto geneticamente rimane quello di un pulcino in fase di crescita e ciò condanna i polli a facili fratture e ferite agli arti. Molti polli finiscono così per rimanere spesso in quella che è definita posizione dello “splay leg”, con arti divaricati che rendono loro impossibile alcun movimento naturale.
Non riuscendo a mantenere la posizione eretta, i polli a rapido accrescimento trovano serie difficoltà anche nel raggiungere gli abbeveratoi e le mangiatoie e ciò aggrava ulteriormente il loro stato di salute, causando in alcuni casi il decesso prematuro per via degli stenti. Gli investigatori di Animal Equality hanno in effetti rinvenuto molte carcasse di animali abbandonati sulla lettiera e nei pressi delle mangiatoie, alcuni anche in avanzato stato di decomposizione in mezzo a polli ancora vivi: si tratta di un ritrovamento che denota grave incuria da parte degli operatori dell’azienda, e che aumenta il rischio batteriologico nella struttura.
Di fronte a questi ritrovamenti, la situazione di degrado riscontrata all’interno dei capannoni esaminati pone seri problemi di rischio batteriologico a causa delle scorrette condizioni igienico-sanitarie. Ad aggravare le condizioni, attraverso i campionamenti della lettiera è stato rilevato anche un alto tasso di ammoniaca, responsabile delle lacerazioni della cute e della mancanza di piumaggio sugli animali, oltre che di possibili conseguenze negative per la salute respiratoria dei polli.
Dal numero di animali deceduti all’interno dell’allevamento e dai cumuli di corpi ritrovati sulla lettiera, il tasso di mortalità all’interno della struttura risulta molto elevato: lo dimostrano anche i corpi di tanti animali di età variabile trovati all’interno delle due celle frigorifere, elemento che suggerisce infatti un alto tasso di mortalità in ogni fase di crescita all’interno dell’allevamento.
Un appello al ministero della Salute
A fronte dei risultati emersi dalle inchieste realizzate all’interno degli allevamenti di polli, Animal Equality ha lanciato una petizione rivolta al ministro per le Politiche agricole e al ministro della Salute per chiedere di promuovere in Italia l’abbandono dell’allevamento delle razze di polli a rapido accrescimento e supportare a livello europeo la loro messa la bando. Animal Equality ha inoltre deciso di depositare una denuncia presso la Commissione europea contro tutti gli stati membri che allevano i polli a rapido accrescimento.
Su tutto il territorio dell’Unione europea è infatti possibile allevare questo tipo di animali ma, come messo in luce anche dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), non è possibile assicurare loro una vita priva di sofferenza e dolore, rendendo così impossibile il loro benessere all’interno di un qualsiasi allevamento – come è invece richiesto dalla normativa Ue dedicata che impone il rispetto di standard minimi di benessere animale. L’attuale allevamento di polli a rapido accrescimento, infine, non rispetta neppure quanto dichiarato dalla strategia Farm to fork, che riconosce il benessere animale una priorità essenziale dell’Unione europea.
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