Al mare ne trovava talmente tanta da decidere di farne un museo, degli orrori. L’idea di una guida naturalistica. Lo scopo? Riflettere sulle nostre colpe.
Stop alla plastica monouso sulle isole di Lampedusa e Linosa
Anche sulle isole di Lampedusa e Linosa niente più sacchetti, piatti bicchieri e posate di plastica monouso. A partire dal 31 agosto scatta il divieto.
Stop a sacchetti, bicchieri, piatti e postate di plastica nelle isole Pelagie, l’arcipelago più a sud d’Italia. La decisione è stata presa da Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, che ha annunciato: “Nelle isole sarà vietata la vendita e l’utilizzo di contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili e degli shopper, i sacchetti per asporto merci in polietilene” in occasione di un convegno sulla pesca che si è recentemente tenuto a Palermo.
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Decisione storica per Lampedusa e Linosa
La decisione presa dal primo cittadino, forte delle disposizioni comunitarie che vanno in questa direzione, deriva dalla necessità di facilitare la raccolta differenziata, lo smaltimento dei rifiuti e di limitare l’inquinamento da plastiche del nostro mare, che sta avendo pesanti ripercussioni anche sulla fauna marina e di conseguenza sulle attività legate alla pesca.
Dal 31 agosto plastica bandita
Il divieto scatta il 31 agosto 2018 secondo l’ordinanza sindacale del 2 luglio scorso, firmata dal sindaco Martello, che stabilisce il divieto di vendita e utilizzo di stoviglie, bicchieri e posate monouso non biodegradabili. Il divieto vale anche per i sacchetti di plastica che devono essere sostituiti da sacchetti in carta, tela o altro materiale idoneo.
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“Capisco che per cittadini, turisti, attività commerciali e artigianali sarà una ‘piccola rivoluzione’ – ha spiegato il sindaco – ma è un provvedimento necessario: tutti noi dobbiamo imparare ad adottare nuove abitudini quotidiane per rispettare l’ambiente e migliorare la qualità della vita”.
L’alleanza con i pescatori
Il sindaco ha anche annunciato che sono previste misure in collaborazione tra i pescatori che aderiscono al consorzio di pescatori Lampedusa e Linosa e i comuni per incentivare la raccolta di plastiche individuate in mare e il loro conferimento in appositi siti. Stesso discorso per chi raccoglie le lenze o le reti “fantasma”, cioè quelle che si rompono e finiscono nei fondali.
“I pescatori conoscono il mare. Per loro il mare è vita, lavoro, tradizione e futuro. Per questo motivo credo sia necessario lavorare ad un progetto che incentivi i pescatori ad essere anche (non me ne vogliate per il termine) i nuovi ‘spazzini del mare'”, ha detto Martello.
Forme di alleanza di questo tipo non sono nuove in Italia. I pescatori di Livorno già raccolgono ogni giorno tra i 200 e i 300 chili di plastica al giorno, intrappolata tra le maglie delle reti e la portano a terra per essere riciclata invece di gettarla nuovamente in mare.
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