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Stop al fumo. Come fare a smettere?
Le tecniche per smetterla con il fumo sono molte, dai cerotti all’agopuntura fino ad arrivare alle medicine. Tra i sistemi esistenti il più valida è…
Tra i tanti sistemi esistenti, dai cerotti all’agopuntura, dalle medicine all’ipnosi, quelli che sembrano ottenere migliori risultati sono proprio quelli che coinvolgono direttamente l’interessato, chiedendogli un contributo attivo, e non un passivo abbandono a tecniche o a esperti. Dà, infatti, maggior soddisfazione e maggior risultato dell’usare la proprio volontà. Ma il mancato uso e successo di questa preziosa funzione è spesso dato da una parziale e scarsa conoscenza dei meccanismi che ne regolano il funzionamento.
La volontà è il primo rimedio per dire basta al fumo
Oltre a dei validi rimedi naturali per smettere di fumare, la volontà svolge un ruolo fondamentale nella buona riuscita dell’impresa anche se applicarla direttamente con forza non è sempre facile. Non basta dire “voglio smettere di fumare” per riuscirci, come non basta dire “voglio mettermi a dieta”, ecc. Qualcuno ci riesce – con grande invidia dei più – ma non è solo con un atto di forza che la volontà dà il meglio di sé. Se usata con saggezza, o meglio, con strategia, la volontà può diventare nostra alleata per superare una montagna aggirandola, invece che affrontandola di petto dalla base alla vetta, per poi dover ridiscendere dall’altra parte.
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L’emozione è una delle spinte più efficaci per dirigere il nostro comportamento, e il pensiero è una delle scintille che sanno accendere in noi un’emozione. E’ questo il meccanismo chiave con cui attivarsi. Se la volontà ha delle difficoltà ad agire direttamente sul comportamento, può facilmente, invece, fare presa su un pensiero, il quale a sua volta coinvolgerà un’emozione che, da sola, avrà la forza necessaria per influenzare il comportamento in questione.
Testimonianze di persone che ce l’hanno fatta
Smetterla con il fumo non è una cosa semplice, soprattutto quando il vizio è diventato ormai parte delle attività quotidiane. Eppure qualcuno ci è riuscito, solo con la forza della volontà. Ecco qualche esempio, tratto da esperienze reali:
- A Roberto piace stare con la gente. Una volta, nell’abbracciare un’amica, ha colto in lei un istintivo moto di repulsa a cui ha fatto seguito l’affermazione “che puzza di fumo!”. Ora, quando vuole reagire allo stimolo di fumare e anarlo, ripensa a quell’episodio e all’effetto sgradevole che aveva avuto su di lui. Il piacere di sentirsi bene accetto è più forte del bisogno della sigaretta.
- Paola non sopporta l’idea di dover dipendere da qualche cosa di esterno per sentirsi a suo agio nelle diverse situazioni, e utilizza lo stimolo automatico che la porta a cercare la sigaretta come occasione per trovare in se stessa motivazioni atte a darle la sicurezza necessaria. Il piacere di “farcela con le proprie forze” è maggiore di quello del fumo.
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- Giovanni ha sempre saputo che il fumo fa male e che fa venire il cancro, ma non ci aveva mai prestato attenzione, considerando queste cose come “quelle che succedono agli altri”. Una forte bronchite, con lunghi strascichi lo ha portato dal medico, che lo ha messo in guardia personalmente dai rischi del fumo. Questa volta il pericolo è stato sentito come reale e vicino. L’amore per la vita ha avuto il sopravvento su quello per la sigaretta.
- Renata aspetta un figlio. “Non cambierò certo le mie abitudini per lui” si era detta all’inizio, ma con l’avanzare della gravidanza e una rinnovata attenzione al mondo dei bambini, sente nascere una consapevolezza nuova e sono l’affetto e la tenerezza per il piccolo esserino che cresce in lei che la spingono a lasciare da parte tutto ciò che potrebbe, sicuramente, nuocergli.
Persone diverse, storie diverse. Perché la strategia da mettere in atto per contrastare l’impulso verso un gesto ormai automatico e stereotipato – prendere al sigaretta, accenderla e portarla alla bocca – varia da persona a persona. Abbiamo tutti sensibilità ed esperienze diverse, ed è solo attingendo alle cose che per noi sono più importanti o che temiamo di più – emozioni, quindi – che possiamo trovare la chiave giusta per fare leva sulla volontà. Si tratta di combinare tra loro l’immagine o il ricordo evocativo di quella particolare emozione ogni qual volta sorgerà l’impulso indesiderato. Potremo così ottenere l’effetto di contrastarlo usando la volontà con furbizia, e con dolcezza, invece che con forza bruta.
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