Il nostro è un paese ad elevata sismicità. A ricordarlo sono i numerosi terremoti in Italia registrati nell’ultimo secolo, ma non solo. Tutta la storia dello stivale è intrisa di eventi sismici ad elevata pericolosità. “In Italia almeno 24 milioni di persone vivono in zone ad elevato rischio sismico”, ricorda Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, in una nota diffusa a poche ore dal terremoto che ha colpito in particolare Amatrice e altri paesi tra Lazio e Marche.
“La zona dell’Italia centrale colpita è riconosciuta come ad alto rischio sismico del resto come la quasi totalità della catena appenninica da nord a sud. Questa notte si è mossa una faglia appenninica di tipo distensivo. Ma l’Italia intera – come è noto – è ad alto rischio, proprio perché è un paese geologicamente giovane e di frontiera”.
Da Nord a Sud, appunto. E nessuna zona è virtualmente esente, tanto che i terremoti in Italia si registrano spesso con sismi di magnitudo superiore a 6,3 (come quello registrato il 24 agosto 2016) ogni 15 anni in media.
#23novembre 1980, il #terremoto in #Irpinia. Durò oltre un minuto la terribile scossa che in una sera d'inizio inverno di 40 anni fa rase al suolo 36 paesi al confine tra la Campania e la Basilicata. Una tragedia immane che commuove e addolora, ora come allora.#Terremoto80pic.twitter.com/GlNhmjIb8h
Per gran parte della notte di registrano oltre 30 scosse, la più forte di 4,5 di magnitudo. La scossa più forte è stata alle 4.38, magnitudo, preceduta da uno sciame sismico partito alle 20.38. Secondo gli esperti dell’Osservatorio nazionale terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la faglia interessata è un segmento di quella del terremoto che colpì il Mugello 100 anni fa, nel 1919.
30 ottobre 2016, ore 7,40. Castelsantangelo Sul Nera, Norcia, Ussita, Castelluccio
L’epicentro del sisma, a circa 10 km di profondità, è stato registrato tra le province di Perugia, Macerata e Ascoli Piceno. Si tratta del terremoto più forte registrato in Italia, con una magnitudo di 6,5, dal 1980 (Irpinia). Oltre ai borghi nelle vicinanze di Norcia, colpiti anche i centri già distrutti dal sisma del 24 agosto 2016. Non si sono registrate vittime, né dispersi, ma decine di feriti e migliaia di sfollati, allontanati dalle proprie abitazioni.
24 agosto 2016, ore 3,36. Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto
Sisma di magnitudo 6,0 tra le province di Rieti e Ascoli Piceno. L’epicentro è stato localizzato dalla Rete sismica nazionale dell’Ingv ad una profondità di 4 chilometri. Fino ad oggi si registrano 294 vittime, circa 400 i feriti, migliaia gli sfollati.
20 maggio 2012, ore 4,03. 29 maggio, ore 9,00. Finale Emilia, Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro
Il primo è stato un sisma di magnitudo 5,9, con profondità 6,3 chilometri, il secondo di 5,8. Almeno tre sono state le scosse rilevanti registrate successivamente, mentre altri due eventi sismici si sono avuti il 31 maggio e il 3 giugno dello stesso anno. 27 le vittime, 22 per i crolli.
6 aprile 2009, ore 3,32. L’Aquila
Sisma di magnitudo 5,8 ad una profondità di 8,8 chilometri che ha coinvolto L’Aquila e in parte la provincia. Il centro storico viene praticamente distrutto. Più di 200 furono le scosse di assestamento registrate. Alla fine il computo delle vittime fu di 309 morti, 1.600 feriti e circa 80.000 sfollati.
26 settembre 1997, ore 2,33 e 11,42. Umbria e Marche
Le numerose scosse registrate durante quegli eventi hanno come eventi maggiori quello delle 2,33 con magnitudo di 5,8 con epicentro a Cesi e la successiva delle 11,42 con intensità 6,1. Gli eventi sismici continuarono però per mesi, per fermarsi solo l’anno successivo. Il conto totale fu di 11 vittime, almeno 100 feriti e più di 80mila abitazioni inagibili, tra cui molte chiese da Foligno a Nocera Umbra.
23 novembre 1980, ore 19,34. Irpinia
Forse uno degli eventi sismici peggiori della storia recente del Paese. Quella sera di fine novembre un terremoto colpì Campania e Basilicata. Una scossa di intensità 6,5 che durò circa 90 secondi e toccò più di 600 Comuni nell’intera area, coinvolgendo 6 milioni di persone. Alla fine si contarono quasi 3mila vittime, più di 8mila feriti, oltre 300 milasenza tetto.
6 maggio 1976, ore 21,02. Friuli Venezia Giulia
Il terremoto registrò un’intensità di 6,4 e coinvolse più di 100 Comuni, tutti tra le province di Udine e Pordenone. Molti di questi erano posti in montagna: almeno 40 furono rasi al suolo. La conta delle vittime si fermò a 990, con più di 100mila sfollati.
14 e 15 gennaio 1968, varie scosse. Belice
Il sisma colpì la Valle del Belice, coinvolgendo le province di Trapani e Agrigento. La scossa più forte fu di 6,1, ma furono almeno 16 le successive. Si contarono ingenti danni, più di 300 morti e 70mila sfollati.
13 gennaio 1915, ore 7,52. Avezzano
Una forte scossa di magnitudo 6,8 distrusse Avezzano e molti altri Comuni situati nella Marsica. Si contarono più di 30mila morti.
28 dicembre 1908, ore 5,20. Messina
Uno degli eventi più catastrofici di tutta Europa registrato nel Ventesimo secolo. Il sisma che colpì Messina e Reggio registrò un’intensità di 7,1. Le stime vanno dai 60mila ai 100 mila morti.
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