In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
Sulla strada del tartufo nel mantovano, in bicicletta
Un itinerario da percorre nel mantovano in bicicletta per scoprire uno dei prodotti di questa zona: la strada del tartufo, tra borghi caratteristici e sagre gastronomiche d’eccellenza.
Novembre è il periodo giusto per gustare il tartufo in una delle tante specialità culinarie italiane che questo tubero arricchisce e il consiglio migliore è di farlo durante le sagre organizzate nei luoghi dove si raccoglie, così segnaliamo la strada del tartufo nel mantovano, da percorrere in bicicletta. Un’ottima occasione per mangiare bene, visitare borghi tipici e fare esercizio fisico.
Il tartufo bianco e il suo territorio
Il Tuber magnatum, chiamato volgarmente tartufo bianco, cresce a fine estate-autunno-inverno, interrato a profondità che possono andare da pochi centimetri, fino a oltre il metro, in associazione con latifoglie (pioppi, tigli, querce) in terreni argillosi, spesso lungo corsi d’acqua.
Il basso mantovano, dove il paesaggio è pianeggiante, d’origine alluvionale, è una tartufaia naturale per il Tuber magnatum Pico, o tartufo bianco pregiato. Quest’area, segnata dallo stretto rapporto con il fiume Po e compresa fra i 28 e i 5 metri sul livello del mare, trova il suo “epicentro tartufigeno” nel comune di Borgofranco sul Po.
Le medie alture tipiche delle colline moreniche dell’Alto mantovano invece, dove il terreno è ricco di scheletro, divengono l’habitat naturale per diverse altre specie di tartufo, compreso il Tuber melanosporum o tartufo nero pregiato.
La strada del tartufo: le tappe
Esistono diversi percorsi nel mantovano da coprire in bicicletta per chi ama il tartufo: si va dalle grandi distanze fino a un itinerario adatto davvero a tutti, anche alle famiglie con bambini. La strada del tartufo prevede una versione “gourmet” da 27 chilometri, una chiamata “percorso corto” da 58 chilometri e due percorsi da veri professionisti – o quasi– da 99 e 121 chilometri.
Oltre al paesaggio mantovano, piacevole anche perché molto pianeggiante e poco faticoso, il plus di queste zone sono le sagre che soprattutto in questo periodo vivacizzano le tappe di tutti i percorsi e concedono gustose soste culinarie. Il calendario aggiornato di tutti gli appuntamenti permette di programmare al meglio gli itinerari, ecco le sagre a cui è possibile partecipare fino a dicembre, mese favorevole per la raccolta del pregiato tartufo bianco:
- Festa della sagra del tartufo dal 29 ottobre all’1 novembre in 14 comuni della zona
- Profumo di tartufo nella Pieve il 12 e 13 novembre a Pieve di Coriano
- Musica e tartufo a Quistello dal 18 al 20 novembre
- Scaglie di tartufo a Villa Poma il 26 novembre
- Magnatartufo a Magnacavallo il 27 novembre
- Tartufart dal 9 all’11 dicembre a Quingentole
Per incentivare il cicloturismo in queste zone esiste una flotta di biciclette per la Strada del tartufo mantovano noleggiabili in diverse località, qui tutte le informazioni. In questo modo l’escursione diventa totalmente sostenibile: si può arrivare in treno e continuare su due ruote.
Tutto il territorio inoltre è stato caratterizzato da un elevato numero di punti sosta attrezzati con panchine e tavoli a impatto zero, cioè costruiti con materiali riciclabili.
Per intraprendere quest’itinerario e altri in bicicletta, senza perdersi e avere tutte le informazioni necessarie, è stata da poco lanciata una nuova app dedicata al cicloturismo nelle quattro provincie che fanno parte del Sistema turistico Po di Lombardia. L’app permette di visualizzare la posizione sul territorio e gli itinerari dedicati alla “mobilità dolce”– quindi adatta a tutti– della rete cicloturistica del sistema. Le mappe possono essere pre-caricate sul dispositivo evitando così i costi di roaming per i turisti stranieri e rendendole consultabili anche in zone dove la ricezione del segnale è assente.
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