La medicina palliativa si prende cura dei pazienti che non possono più guarire. Deve essere rapida, efficace, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone. L’Hospice Cascina Brandezzata di Milano la pratica con un approccio integrato tra medicina accademica e complementare.
Stress degli occhi. Come si combatte con l’omeopatia
Negli ultimi decenni i disturbi visivi sono aumentati considerevolmente, sia tra i lavoratori digitali che tra i cosiddetti ‘nativi digitali’ che fin dall’infanzia utilizzano regolarmente tablet e smartphone. Ecco come l’omeopatia cura lo stress degli occhi.
Le nuove tecnologie rappresentano una grande opportunità per la diffusione delle informazioni, ma come tutte le innovazioni, portano con sé alcuni aspetti critici. La salute degli occhi, ad esempio. L’utilizzo in maniera prolungata di computer, smartphone, tablet, ebook ecc., infatti, costituisce una fonte di stress per gli occhi, in quanto i continui adattamenti di messa a fuoco, da una distanza di lettura ravvicinata con caratteri molto piccoli a una visione dell’ambiente circostante, provocano affaticamento visivo e bruciori. Questo stress visivo riduce la frequenza all’ammiccamento, cioè l’apertura e chiusura delle palpebre utile a diffondere le lacrime sulla cornea, causando secchezza agli occhi.
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Disturbi visivi da stress, rimedi omeopatici
In questi casi, l’omeopatia può essere una valida scelta terapeutica. Le persone che lamentano senso di secchezza e di corpo estraneo, arrossamento oculare, bruciore e fastidio, possono applicare il collirio omeopatico Euphralia, 2 gocce fino a 6 volte al giorno. Si tratta di un collirio a base di Euphrasia officinalis 3 DH e Chamomilla vulgaris 3 DH, due sostanze attive tradizionalmente utilizzate dalla farmacologia omeopatica nel trattamento dei più frequenti disturbi dell’occhio.
Chi soffre di secchezza oculare può associare una terapia orale che prevede l’assunzione di due medicinali omeopatici indicati per la secchezza degli occhi e delle mucose in genere: Bryonia alba 9 CH e Alumina 9 CH. Bryonia alba è utile quando il paziente presenta anche la sensazione di “bocca asciutta” e se la condizione degli occhi migliora in seguito ad applicazioni fredde. Alumina 9 CH è consigliato quando il paziente ha la tendenza a bere poca acqua e presenta secchezza in gola. Ne vanno assunti 5 granuli, 3 volte al giorno per almeno un mese.
Come evitare lo stress degli occhi
È, inoltre, importante prestare attenzione alla luce blu dei monitor. Si tratta di una luce che viene emessa in una percentuale molto alta perché, essendo intensa, è l’unica in grado di rendere gli schermi ben visibili. Le conseguenze dell’esposizione alla luce blu non sono ancora confermati, sembra tuttavia che possa essere correlata alla degenerazione maculare precoce della retina. Il primo consiglio è quello di non esporre la vista in maniera prolungata e continuativa ai dispositivi elettronici, facendo riposare gli occhi per qualche minuto indicativamente ogni due ore. Se si percepisce affaticamento oculare, bruciore e fastidio alla luce, è utile applicare 2 gocce del collirio omeopatico Euphralia, ripetendo l’applicazione al bisogno.
Infine, in caso di affaticamento visivo da surmenage, con peggioramento serale, arrossamento congiuntivale, lacrimazione, sensazione di occhi doloranti, prescrivo Ruta graveolens 5 CH, 5 granuli, 2 volte al giorno per almeno 1 mese. Se prevalgono sensazione di sabbia negli occhi, visione annebbiata dopo aver utilizzato a lungo i monitor, e se vi è una certa iperemotività della persona, suggerisco di assumere Kalium phosphoricum 5 CH, 5 granuli, 2 volte al giorno per almeno 1 mese.
A cura del dott. Giorgio De Santi, oculista esperto in omeopatia, dirigente medico all’ospedale di Rho (Mi)
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