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Studio Apeiron, dove design e architettura si fondono con la sostenibilità
È possibile coniugare davvero design e architettura da una parte e sostenibilità dall’altra? La risposta è sì, e Studio Apeiron lo fa.
Si dice che il concetto di design sostenibile sia quasi impossibile, eppure, c’è chi ne ha fatto la propria cifra distintiva: come Studio Apeiron, uno studio brianzolo (lo showroom si trova a Sovico) che si occupa di arte, design e architettura con un’attenzione davvero particolare verso la sostenibilità dei materiali. In occasione dell’adesione al progetto LifeGate Energy, abbiamo intervistato uno dei duo soci fondatori di Apeiron, Dario Brivio.
Cos’è e come nasce Studio Apeiron
Nasce dall’idea di due persone, una sono io, Dario Brivio, scultore e l’altro è il mio socio, Francesco Cazzaniga, architetto. Nel nostro lavoro, abbiamo cercato di fondere le due discipline, creando pezzi unici di design. Apeiron nasce nel 2009, il nome deriva dal greco e significa “assenza di limiti”: l’abbiamo usato per indicare che il nostro obiettivo è quello di adottare un metodo privo di costrizioni mentali. Lo studio si occupa di sperimentazione e ricerca nei campi del design, dell’arte contemporanea e dell’architettura.
Quali sono i temi principali su cui si basa la vostra ricerca?
I temi principali su cui basiamo la nostra filosofia sono tre: cura della terra, cura delle persone e cura e condivisione delle risorse. Proprio il rispetto di questi temi ci ha fatto prendere la decisione di scegliere l’energia 100 per cento rinnovabile di LifeGate
Voi però non siete solo studio di design… In cosa consistono le vostre varie attività?
Sul nostro territorio proponiamo anche eventi di sensibilizzazione legati tutti alla sostenibilità ambientale e alla cultura, sempre tenendo ben presenti questi punti fondamentali della nostra filosofia. Teniamo corsi di ri-economy, mostre, conferenze su diversi temi, come quello della biodiversità.
Inoltre cerchiamo di sperimentare e creare nuove soluzioni, anche utilizzando prodotti naturali come la cera d’api o il terpene d’arancio, per realizzare oggetti e finiture il più possibile sostenibili e rinnovabili. Uno dei nostri obiettivi è progettare tenendo sempre ben presente l’idea di resilienza.
In cosa consiste la vostra filiera a km zero di lavorazione del legno?
È la cosa che ci contraddistingue da un anno a questa parte. Dopo una attenta valutazione, ci siamo accorti che il legno è il materiale più usato e richiesto, impiegato nell’80 per cento dei nostri prodotti. Ci siamo dunque chiesti come renderlo il più sostenibile possibile. Alcuni collaboratori – un agronomo e Martina Francesca di Transition Italia – ci hanno aiutato a creare una vera e propria filiera ecologica sul territorio che funziona così: in un raggio di azione di 20 km, noi riusciamo a recuperare alberi o già caduti per esempio a causa di temporali o di altri fenomeni naturali, o perché hanno qualche malattia e devono essere tagliati, o perché devono essere comunque abbattuti per consentire una riforestazione con specie diverse.Questo legno viene inviato in una segheria che sta a 15 km dalla nostra sede, dove viene tagliato, e dove successivamente viene fatto stagionare; infine viene poi portato da noi, dove lo lavoriamo per realizzare il prodotto finito da consegnare al cliente. Tramite un link, le persone possono seguire la storia dell’arredo che hanno acquistato, una sorta di carta d’identità che ne racconta il tragitto, la CO2 emessa e la compensazione fatta da noi sul territorio con microboschi nelle nostre città tramite l’associazione Selva Urbana.
Ci teniamo a dire che questa filiera è partita anche grazie a Transition Italia, un movimento che ci piace e ci ispira.
Cosa vi accomuna al progetto LifeGate Energy?
Entrambi crediamo nella sostenibilità ambientale e nella necessità di mostrare attenzione al territorio. Proprio perché sentiamo le nostre filosofie così vicine, abbiamo deciso di dare ai clienti LifeGate un servizio aggiuntivo, applicando il 15 per cento sconto sui nostri prodotti. Ci è sembrato un buon modo per incentivare le persone a passare all’energia rinnovabile!
Per saperne di più, il sito di riferimento è www.studioapeiron.it
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