Studio Azzurro a Milano, la magia della videoarte

In mostra a Milano a Palazzo Reale il lavoro di Studio Azzurro, lo storico collettivo, nato nel 1982, riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale che promuove il dialogo tra spettatore e spazio che lo ospita. 35 anni di ricerca artistica stimolata e realizzata grazie alle nuove tecnologie. La storia della videoarte in Italia ripercorsa attraverso la

In mostra a Milano a Palazzo Reale il lavoro di Studio Azzurro, lo storico collettivo, nato nel 1982, riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale che promuove il dialogo tra spettatore e spazio che lo ospita. 35 anni di ricerca artistica stimolata e realizzata grazie alle nuove tecnologie. La storia della videoarte in Italia ripercorsa attraverso la riproposizione delle installazioni più significative che hanno come protagonista lo spettatore e una nuova installazione dedicata a Milano, dove il collettivo è nato.

 

Studio Azzurro
L’ultima sala di Studio Azzurro a Palazzo Reale foto di Simona Denise Deiana

35 anni di videoarte: Studio Azzurro

È un’esperienza da non perdere questa mostra di Studio Azzurro. Una visita attiva, coinvolgente ed emozionante. La location prima di tutto: le splendide sale di Palazzo Reale a Milano regalano atmosfere uniche per le luci usate, l’allestimento e la maestosità. Un percorso sempre diverso, non scontato e sorprendente.

Le prime sale più didascaliche fanno pensare a un viaggio solo storico, quasi di memoria, ma non è così: l’introduzione è solo iniziale e vagando per la mostra si è sempre più coinvolti nelle installazioni che sono a volte esplicite, altre volte vanno invece scoperte e trovate. Un gioco che diverte ma fa pensare anche. 35 anni di lavoro artistico sono anche 35 anni di storia, di mutamenti culturali, tecnologici e di pensiero.

Così, le tecniche usate anni fa ora sembrano desuete e retrò mentre erano e sono sempre state all’avanguardia grazie al lavoro di Fabio Cirifino (Fotografia), Paolo Rosa (arte visiva e cinema) e Leonardo Sangiorgi (grafica). “Studio Azzurro. Immagini Sensibili” è anche un documentario, quasi un reportage di cosa abbia significato fare videoarte negli ultimi anni: i più grandi festival internazionali del genere, le location più esclusive, i premi internazionali, tutto può essere rivissuto grazie a schermi che ripropongono ogni progetto di Studio Azzurrro.

 

Studio Azzurro
un’opera di Studio Azzurro a Palazzo Reale fino a settembre foto di Simona Denise Deiana

Le installazioni a Palazzo Reale

Una delle prime installazioni riproposte è Il nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg) che lo stesso collettivo descrive così “…un’atmosfera azzurrata, una musica avvolgente, accoglie lo spettatore. I monitor, accostati l’uno all’altro, sono attraversati dalle bracciate ripetute e affaticate di un nuotatore, che si sposta da uno schermo all’altro instancabilmente, “attraversa” i singoli televisori accostati e cento microeventi  si inseriscono nella scena principale, rimanendo rilegati nei singoli schermi. È proprio in questa alternanza di eventi che si verifica la prima partecipazione diretta dello spettatore nei confronti dell’installazione che caratterizzerà il lavoro di Studio Azzurro. Lo spettatore è chiamato non ad assistere a una narrazione: egli diviene partecipe dell’evento che si svolge in quell’istante e che non sarà mai uguale a se stesso. Partecipazione, interazione e coinvolgimento datati 1984. Attuali anche ora.

 

Il nuotatore
Il nuotatore, in mostra a Palazzo Reale di Milano foto di Simona Denise Deiana

 

E ancora in Coro “… al centro dello spazio un feltro parzialmente srotolato come un grande tappeto; le immagini proiettate formano una tramatura che sembra sostituirsi ai simboli, alle figure di un tradizionale decoro. Tappeto come territorio nomade, come spazio di incontro, come status di simbolo di potere secolare o spirituale, su di esso una nuova cosmografia di corpi inerti, pronti a reagire al nostro passaggio, metafora di una cosmogonia sottoposta ai piedi dei potenti. Un piede preme su una figura calpestandola, essa reagisce, si muove, esclama. Diversi piedi attraversano uno spazio, calcano molte figure che si scompongono, agitano le voci. Un “coro” pian piano prende vita dai movimenti dei corpi.

 

Il coro
Il coro, Studio Azzurro foto di Simona Denise Deiana

 

Solo due esempi delle tante “opere” a Palazzo Reale che vanno scoperte e trovate da soli, senza più indizi. Il consiglio è quello di percorrere tutte le sale e farsi sorprendere e incantare dalla magia della videoarte.

La mostra è visitabile fino al 4 settembre, il biglietto costa 12€ ed è aperta lunedì dalle 14:30 alle 19:30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 09:30 alle 19:30, giovedì e sabato fino alle 22:30.

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