Si è aperto in Corea l’ultimo ciclo utile di negoziati per un trattato contro l’inquinamento da plastica. Ma i produttori di petrolio già remano contro.
L’innovativo studio del marchio outdoor Houdini che analizza l’impatto del settore tessile
L’azienda svedese Houdini Sportswear ha pubblicato un rapporto, unico nel suo genere, che analizza l’impatto del settore tessile e le sue possibilità entro i limiti del pianeta.
Il settore tessile, anche in virtù del suo enorme giro di affari, ha una grande impronta ambientale e diverse fasi della filiera sono caratterizzate da processi dall’elevato impatto ambientale, sia per quanto riguarda il consumo di risorse naturali che per l’utilizzo di prodotti chimici. Neppure il settore dell’abbigliamento outdoor fa eccezione, come riferito da un’indagine condotta da Greenpeace nel 2015. Diverse aziende del settore però si stanno distinguendo proprio per gli sforzi per ridurre il proprio impatto e per contribuire alla salvaguardia del pianeta.
Uno studio mai visto
Tra queste non possiamo non citare Patagonia, azienda californiana che ha fatto della sostenibilità il proprio punto di forza. Si inserisce in questo “filone” anche Houdini Sportswear, marchio svedese indipendente di abbigliamento outdoor, che ha appena presentato un rapporto unico nel suo genere, chiamato Planetary boundaries assessment report, che valuta l’impatto del settore tessile e le sue possibilità entro i limiti del pianeta. Lo studio, in particolare, valuta nove aree chiave dell’impatto planetario, tra cui i cambiamenti climatici, l’acidificazione degli oceani, l’uso di acqua dolce e l’integrità della biosfera.
Verso un impatto positivo
Il rapporto si basa su una serie di ricerche che hanno analizzato i margini di azione del settore entro la capacità del pianeta di offrire e rigenerare le proprie risorse. Houdini ha utilizzato questi studi per capire il suo effettivo impatto e dare priorità alle politiche volte al raggiungimento dello status di “impatto positivo”. “La missione di Houdini non è limitare il proprio impatto negativo sul pianeta, ma avere un’influenza positiva a lungo termine – ha dichiarato l’amministratore delegato della società, Eva Karlsson. – La valutazione dei confini planetari è una base fondamentale per questa ambizione”.
Alle radici della filiera
Il rapporto ha dunque valutato l’impatto di numerose componenti necessarie per l’industria tessile, fin dalla loro origine. È stato analizzato, ad esempio, come la produzione della lana e il pascolo delle pecore influenzino la biodiversità negli ecosistemi locali, e che impatto abbiano sui cambiamenti climatici su scala globale.
Comprendere l’effetto farfalla
Houdini mira a pubblicare rapporti analoghi ogni tre anni, con l’obiettivo di raccogliere una crescente mole di informazioni e comprendere a fondo il proprio impatto ambientale e agire per ridurlo. “Miriamo a conoscere l’effetto farfalla di tutto ciò che facciamo, sia in positivo che in negativo, così possiamo costruire un nuovo modello di business e ispirare il resto del settore a seguire l’esempio”, ha affermato Jesper Danielsson, responsabile del design del marchio svedese.
Per un business responsabile
In un’epoca di greenwashing Houdini punta invece a raggiungere una sostenibilità autentica. “Il rapporto non semplifica o pone domande facili – ha detto Karlsson – ci sfida a imparare e scoprire dove sono i nostri punti ciechi. Pensiamo che questo tipo di complessità sia assolutamente necessario per riuscire a formare un business responsabile”. L’obiettivo della società non è solo quello di ridurre l’impatto ambientale dei propri capi utilizzando materiali sostenibili, “vogliamo sapere anche come possiamo ridurre l’impatto del nostro abbigliamento post-vendita – ha aggiunto Danielsson. – Possiamo costruire i nostri sistemi di riutilizzo e riciclaggio in modo più efficiente? E come possiamo ispirare le persone a cercare materiali biodegradabili e rifiutare le sostanze più dannose utilizzate nella moda? Il rapporto ci aiuterà a trovare queste risposte”.
https://www.youtube.com/watch?v=9Sl0nkMc-78
Sostenibili per vocazione
La sostenibilità è un requisito fondamentale per Houdini e spesso si approccia al problema in maniera poco convenzionale. Nel 2017, ad esempio, ha realizzato il cortometraggio The Houdini Menu, in cui mette alla prova la purezza dei suoi capi mangiandoli(!). I punti vendita del marchio in Svezia e Norvegia, inoltre, oltre ad avere basse emissioni, offrono servizi di noleggio, riparazione e riciclaggio, per offrire ai clienti un differente modello di consumo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si tratta di un’area di 202 chilometri quadrati nata grazie agli sforzi durati 16 anni delle comunità locali e nazionali a Porto Rico.
Dall’ecoansia a sensazioni positive di unione con la Terra. Conoscere le “ecoemozioni” ci aiuta a capire il nostro rapporto con ciò che ci circonda e come trasformarle in azione.
Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.
Un’escursionista ha scoperto per caso un sito fossile risalente al Permiano, venuto alla luce a causa dello scioglimento di un ghiacciaio.
L’aviazione privata “vola” anche troppo: le emissioni nel 2023 hanno raggiunto le 15,6 milioni di tonnellate di CO2.
Le Azzorre hanno approvato una legge per istituire la più vasta Amp dell’Atlantico settentrionale, pari al 30% dell’oceano intorno all’arcipelago.
La Water Defenders Alliance a Ecomondo 2024 per parlare di come collaborazione, innovazione e divulgazione rendano i grandi eventi motori di cambiamento sociale.