Il no dell’Alta corte del Sudafrica all’aumento dell’energia a carbone: viola la Costituzione

Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.

  • Il governo del Sudafrica aveva in programma di aggiungere altri 1.500 megawatt di energia da carbone alla rete elettrica nazionale.
  • Tre organizzazioni ambientaliste, rappresentate dal Centre for environmental rights (Cer), hanno avviato un’azione legale.
  • La causa si è conclusa con una vittoria: il piano è incostituzionale, perché viola i diritti delle nuove generazioni.

Per soddisfare il fabbisogno energetico del paese, il governo del Sudafrica aveva in programma di aggiungere altri 1.500 megawatt di nuova energia da carbone alle reta rete elettrica nazionale. Ma il passato è d’obbligo, perché il 4 dicembre 2024 l’Alta corte ha dato ragione agli ambientalisti: un progetto simile va fermato, perché mette a rischio la salute delle nuove generazioni e, dunque, viola la Costituzione.

La dipendenza del Sudafrica dal carbone

Nel gruppo dei venti maggiori paesi industrializzati (G20), il Sudafrica è quello che più di ogni altro fa ancora affidamento sul carbone. L’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) fa sapere che questa fonte fossile rappresenta oltre il 70 per cento del mix energetico e genera oltre l’84 per cento dell’energia elettrica. Per avere un termine di paragone, in Europa la percentuale è rispettivamente del 13,5 e del 17,1 per cento.

Si spiega così il fatto che le emissioni di gas serra dovute al sistema energetico siano cresciute del 40 per cento dal 2000 in poi. Oltre al tema climatico, subentra anche quello sanitario. Il Centro di ricerca per l’energia e l’aria pulita stima che le emissioni inquinanti delle centrali elettriche a carbone del paese contribuiscano a oltre 2.200 decessi prematuri ogni anno, oltre a migliaia di casi di bronchite e asma in adulti e bambini.

Perché puntare ancora sul carbone è incostituzionale

È per questo che, di fronte alla scelta di insistere con il carbone, nel 2021 tre organizzazioni ambientaliste – African climate alliance (Aca), Vukani environmental justice movement in action (Vem) e Groundwork trust – hanno fatto causa all’allora ministero dell’Energia e all’autorità nazionale che regola il settore. A rappresentarle, il Centre for environmental rights (Cer).

L’azione legale, denominata Cancel coal (cancellare il carbone), si è conclusa con una netta vittoria per gli attivisti. Il piano del governo di Pretoria per incrementare ulteriormente la capacità elettrica a carbone – si legge nella sentenza – non è conforme alla legge e dunque privo di validità, perché non prende adeguatamente in considerazione i diritti delle generazioni presenti e di quelle future. Violando, così, l’articolo 28 della Costituzione sudafricana.

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