Sono almeno 306 le persone rimaste uccise a causa di devastanti inondazioni che hanno colpito il Sudafrica. Le peggiori della storia, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali, a cominciare dal presidente Cyril Ramaphosa. Il bilancio pubblicato dall’ufficio di gestione delle catastrofi della provincia più colpita, quella di Kwazulu-Natal, potrebbe inoltre aggravarsi ulteriormente nelle prossime ore.
Ponti distrutti, strade inondate di fango e black out in Sudafrica
A causare le inondazioni sono state le piogge torrenziali che si sono abbattute sul territorio a partire dallo scorso fine settimana. E che hanno portato il quantitativo di precipitazioni a raggiungere i livelli più alti degli ultimi sessant’anni. Il tutto ha provocato una situazione definita “da incubo”. Ramaphosa ha riferito di ponti distrutti, strade crollate, cittadini rimasti intrappolati: “È una catastrofe di dimensioni enormi”.
In alcune aree attorno alla città di Durban gli smottamenti hanno creato delle gigantesche “crepe” nel suolo, nelle quali si sono riversati torrenti d’acqua. In quelle stesse zone, a cominciare dalla periferia povera di Clermont, la popolazione è senza elettricità da giorni e le strade rimaste intatte sono comunque inutilizzabili poiché coperte da macerie o da fango.
Bloccate attività portuali e collegamenti ferroviari
Per comprendere l’estensione dei danni, basti pensare che le scuole colpite dalle inondazioni sono almeno 240. Mentre numerosi villaggi sono invasi da rifiuti di ogni tipo, trascinati dall’acqua sulle spiagge di Durban, assieme a detriti, cartelli stradali e perfino semafori.
Durban floods: 45 people killed as waters wash away homes in South Africa.
— Fridays For Future Uganda (@Fridays4FutureU) April 12, 2022
Al contempo, sono state anche sospese tutte le attività portuarie. Numerosi container trasportati dalle navi sono stati trascinati via, e il contenuto è stato in parte saccheggiato. Le autorità hanno anche disposto il blocco dei collegamenti ferroviari e chiesto alla popolazione di evitare ogni spostamento.
Le responsabilità dei cambiamenti climatici
Mary Galvin, docente presso l’università di Johannesburg, ha evidenziato all’agenzia Afp le responsabilità del riscaldamento globale nell’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi. “Sappiamo – ha spiegato – che i cambiamenti climatici si aggravano. Siamo passati dalle tempeste del 2017 alle inondazioni considerate da record del 2019, ma che sono già state superate da quelle di quest’anno”.
Tre anni fa le piogge torrenziali avevano provocato 70 vittime nella vicina provincia del Capo Orientale. All’epoca, numerosi villaggi erano stati rasi al suolo dalle colate di fango.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Alcune buone notizie e qualche passo indietro nelle misure previste dal nuovo provvedimento del Consiglio dei ministri, in attesa del testo definitivo.