Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
In Sudafrica la prima pattuglia composta da donne per difendere i rinoceronti
Reclutate nelle comunità locali le ragazze pattugliano l’area del Greater Kruger National Park per contrastare il bracconaggio.
Chi l’ha detto che la lotta al bracconaggio è un lavoro per uomini? I rinoceronti sudafricani hanno una nuova e preziosa alleata, la pattuglia Black Mambas, composta esclusivamente da donne. Le squadra, che gira disarmata, pattuglia il Greater Kruger National Park ed è formata da giovani donne provenienti dalle comunità locali.
Le Black Mambas
Si tratta della prima squadra antibracconaggio composta da sole donne al mondo e oltre a combattere i cacciatori di frodo è pronta sfidare i pregiudizi. Le Black Mambas sono nate da un’intuizione di Craig Spencer, ecologista a capo della riserva naturale Balule, riserva privata situata all’interno del parco Kruger che però confina con un’area densamente popolata e povera.
A difesa della fauna dal bracconaggio
I gestori della riserva hanno dovuto istituire squadre di sorveglianza per proteggere non solo i rinoceronti, ma anche leoni, giraffe e molte altre specie vittime del bracconaggio. Le Black Mambas sono diventate gli occhi e le orecchie della riserva, pronte a captare e a riferire ogni minaccia agli animali.
Le dinamiche del bracconaggio
I bracconieri arrestati nel parco non sono solo stranieri ma sono anche abitanti locali delle comunità povere, allettati dall’enorme valore economico del corno che può arrivare a 60mila dollari al chilo. “Si è sviluppata una percezione sbagliata – ha dichiarato Craig Spencer – le comunità che vivono nei pressi del parco vedono un ufficiale in uniforme come lo sceriffo di Nottingham, mentre considerano i bracconieri come Robin Hood”.
Antibracconaggio al femminile
Proprio per cercare di coinvolgere le comunità locali e far capire loro l’importanza della conservazione dei rinoceronti la riserva ha assunto 26 ragazze diplomate e senza lavoro e le ha sottoposte ad un intenso programma di formazione di monitoraggio e di combattimento. Alle donne è stato affidato il compito di perlustrare i 40mila ettari del parco.
Un progetto efficace
In base ai dati l’idea sembra funzionare: negli ultimi dieci mesi la riserva non ha perso neppure un rinoceronte, mentre una riserva confinante ha segnalato 23 uccisioni. “Un sacco di gente mi ha chiesto come è possibile lavorare nella savana se sei una donna – ha raccontato Leitah Michabela, componente delle Black Mambas – ma posso fare tutto quello che voglio e ora tante giovani donne vogliono unirsi a noi”.
Voglio che mio figlio possa vedere un rinoceronte
Michabela e le altre donne della pattuglia ora vengono viste nei loro villaggi come degli eroi, gli stessi villaggi da cui vengono i bracconieri e che con l’esempio di queste donne coraggiose potrebbero cambiare. “Sono una donna e ho intenzione di avere un bambino – ha detto Michabela – voglio che mio figlio possa vedere un rinoceronte, è per questo che li proteggo”.
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